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“In questi giorni, una commissione dell’UNESCO è tornata a Venezia per verificare se le indicazioni richieste per mantenere la protezione verso la città e la laguna siano state accolte. Nel dossier, che pure non è stato reso noto alle minoranze, il Comune vanterà traguardi controversi, come il contributo d’accesso che verrà addirittura raddoppiato. Ma già nel 2023 a Riyadh il capoluogo ha rischiato seriamente di finire nella ‘lista nera’ per le inadempienze, e solo grazie al voto di qualche Paese amico la governance cittadina è riuscita a sfangarla”. Così la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin.
“Stavolta però, dopo plurimi avvertimenti, la possibilità di ‘sconti’ sarà ulteriormente diminuita: e non fanno gioco -prosegue la consigliera- l’inasprirsi della violenza urbana, le carenze nei trasporti pubblici, l’overtourism che espelle i residenti stanziali, le inchieste giudiziarie contro il sindaco Brugnaro e l’ex assessore Boraso. Molti aspetti investono la salute delle persone che abitano o lavorano in laguna, e contribuiscono a peggiorarne le condizioni di vita: la subsidenza da moto ondoso, il passaggio di grandi navi da crociera, l’attività delle industrie chimiche.
Nei canali tra i sestieri e le isole più prossime, l’ARPAV ha infatti rilevato nel 2023 il superamento dei limiti del PM10 nell’atmosfera, valori oltre i 50 microgrammi, per un numero di giorni maggiore rispetto alle centraline della Bissuola a Mestre: ovvero 54 volte a fronte di 49, nonostante queste ultime intercettino il transito automobilistico. Un paradosso, evidentemente.
Sempre secondo l’Agenzia regionale, – aggiunge Baldin – nel 16% del tempo la qualità dell’aria veneziana può essere definita mediocre o scadente, o addirittura (1%) pessima. Per non dire dell’inquinamento subacqueo, testimoniato dalle immersioni dei gondolieri, e di quello acustico: il frastuono di gru e motori marini -continua Baldin- ad esempio nel rio di Noale, in rio della Panada e in quello della Pietà ha provocato diffide da parte della cittadinanza. Chiaramente non ascoltate, così come non sono in pratica mai stati rispettati i piani d’azione pure redatti. Anzi, la Giunta di centrodestra ha abolito le fasce orarie dedicate al silenzio e introdotto deroghe per i cantieri edili”.
“L’ispezione dell’UNESCO cade perciò a proposito per ipotizzare zone acquee a traffico limitato, circolazione a targhe alterne dei motoscafi, controlli al fine di far osservare le norme vigenti. E’ fondamentale -aggiunge l’esponente del M5S- anche completare la conterminazione dei siti di Porto Marghera, allontanare il traffico delle navi petroliere e da crociera progettando soluzioni offshore, intensificare l’asportazione dei sedimenti contaminati nei fondali, realizzare aree umide di fitodepurazione lungo la gronda.
Da trent’anni le Nazioni Unite lo chiedono a Venezia, e le aperture di credito nei confronti della città sono state finora numerose e benevole: Ma la fiducia universale verso il sindaco e la sua maggioranza sta più che mai a zero. Nessuno oggi tra le opposizioni progressiste può chiamarsi fuori dall’offrire un’alternativa rapida, credibile e nuova alla città, restituendole un’amministrazione degna della sua storia repubblicana”, conclude Erika Baldin.
Written by: Redazione