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Se a livello nazionale Halloween è un incubo per le zucche “Made in Italy”, in Veneto la produzione è tra luci e ombre. In alcune province, come nel Polesine, la stagione è stata ottima, intermittente nella Bassa Padovana e nella normalità nelle altre. Il motivo è da ricondurre agli effetti climatici che hanno condizionato la coltivazione: allagamenti durante la semina, siccità nel periodo estivo, ma a settembre – dicono i tecnici della Coldiretti – i consumi sono ripresi con il precipitare delle temperature che hanno ridotto la stagione estiva invitando a gustare i piatti a base di questo ortaggio sempre più apprezzato nella dieta alimentare per la sua versatilità. Con le ricorrenze tradizionali e non, Coldiretti stima un giro d’affari ci circa 30 milioni di euro.
L’attenzione al prodotto vale anche per le zucche ornamentali da intagliare, per le quali la Festa di Ognissanti rappresenta oltre il 90% del mercato. Esemplari che possono essere di piccola taglia o di grandi dimensioni, di forma variabile (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde) e persino di colore differente, dal verde al rosso accesso, fino alle colorazioni striate.
Tra tavola e intaglio, il prezzo medio al dettaglio viaggia quest’anno intorno ai 2/2,50 euro al chilo, ma può anche raddoppiare o triplicare se sbucciata e affettata.
Da sottolineare il fenomeno dello “zuccaturismo” che in Veneto trova nell’esperienza del Villaggio dedicato proprio in una azienda agricola. Si tratta di Nonno Andrea in provincia di Treviso che ad ogni edizione conferma il successo di questa iniziativa portando alla ribalta la tendenza di vivere, per migliaia di visitatori, una giornata tra campi colorati di arancio. 300 mila le zucche coltivate in 10 ettari che danno occupazione a 200 persone per oltre un mese di durata.
Una situazione difficile da Nord a Sud
In Lombardia, dove si coltiva circa ¼ della produzione nazionale, si prevede un calo medio nelle rese di circa il 30% rispetto allo scorso anno. A ridurre la disponibilità di prodotto sono state le anomalie climatiche – rileva la Coldiretti – e nello specifico l’eccesso di precipitazioni, che ha caratterizzato sia il periodo delle semine sia la fase finale della stagione produttiva. Tra le varietà di zucca che hanno risentito di più dell’andamento climatico – spiega la Coldiretti – ci sono la “beretta piacentina”, quella “americana” e la zucca “cappello del prete”. Addirittura peggiore la situazione in Puglia dove la siccità ha tagliato in media del 40% la raccolta, a causa della grave carenza d’acqua e del caldo fuori stagione anche in autunno. Male anche in Campania dove nel Casertano si è registrato un anno difficile per la produzione per i problemi legati al caldo. Nelle zone basse questo fattore ha influenzato in maniera determinante sulla resa, fino al 40% in meno per ettaro. Tra le principali regioni produttrici, positiva, invece, la situazione in Veneto mentre nel Ferrarese, in Emilia, il bilancio è buono per chi aveva già raccolto prima dell’alluvione.
Accanto a varietà internazionali come l’Americana, la Butternut, l’Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia – continua la Coldiretti – sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Mini Moscata, la Violina, la Moscata, la Trombetta e la Delica della quale si utilizza tutto, dalle foglie ai fiori, dalla buccia ai semi oltre naturalmente la polpa.
Aumentano le importazioni dall’estero
Al calo della produzione italiana si aggiunge peraltro l’aumento delle importazioni dall’estero, cresciute del 38% in quantità nei primi sette mesi dell’anno, con 15 milioni di chili di prodotto, di cui circa i due terzi arrivano dall’Africa, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat, dove possono essere coltivate con l’utilizzo di sostanze vietate nella Ue. La mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine sulle zucche tagliate o trasformate (dalle zuppe ai semini) rende peraltro difficile ai consumatori riuscir a identificare il vero prodotto italiano. Il consiglio della Coldiretti è dunque quello di acquistare le zucche direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica per assicurarsi la qualità e la tracciabilità di quanto si porta in tavola.
Written by: Redazione