Listeners:
Top listeners:
Radio Clodia play your music
Festa dell'Albero: Il programma a Chioggia con l'Assessore Serena de Perini Radio Clodia
Sport Live | Puntata del 18 novembre Radio Clodia
Più sicurezza grazie alle Forze Armate a bordo dei treni regionali, ne parliamo con il Presidente Zaia Radio Clodia
Stadio Ballarin, Daniele Zennaro (La Nuova Venezia):"Amministrazione in ritardo. Temo non sia pronto nemmeno per il Padova" Radio Clodia
Stadio Ballarin, Armelao:"Chiederò l'inversione del campo per la partita contro il LR Vicenza" Radio Clodia
Il punto sulla città, con il Sindaco Mauro Amrelao RADIO CLODIA
L'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin su Radio Clodia Radio Clodia
La presidente dell'associazione 'Stelle sulla terra' Alessandra Boscolo ospite di Radio Clodia Radio Clodia
Sport Live | Puntata del 11 novembre 2024 Radio Clodia
7Mari 2024: Il comandante Oscar Nalesso ospite su Radio Clodia Radio Clodia
Si stima che in Veneto siano circa 1.500 i camionisti che non si trovano sul mercato del lavoro. Un problema, purtroppo, che non riguarda solo la nostra regione e, in generale, il resto del nostro Paese. In tutta Europa, infatti, trovare autisti da mettere alla guida di un Tir è diventata un’impresa difficilissima. Stress, impegno fisico e un orario di lavoro che si distribuisce lungo la gran parte della giornata hanno reso questa professione meno attrattiva di un tempo. Non solo, permane ancora una forte barriera all’ingresso; per poter mettersi alla guida di un Tir è necessario, per legge, conseguire la patente di guida professionale (CQC) che ha costo di migliaia e migliaia di euro che scoraggia molti giovani a intraprendere questo mestiere. A fronte di queste criticità, non sono poche le aziende di autotrasporto che da qualche anno si stanno facendo carico di questo costo per facilitare le assunzioni. Nonostante ciò, trovare camionisti è diventato sempre più difficile. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
· A Ferragosto meno Tir sulle strade. E nei prossimi anni?
In queste ultime settimane il numero dei Tir che transita lungo le principali strade extraurbane e autostrade è in forte calo, anche in Veneto. Con tante fabbriche e uffici chiusi per ferie è venuta meno la necessità di recapitare merci, semilavorati e consegnare prodotti finiti. Non solo. Come tutti gli anni, nel mese di agosto, allo scopo di decongestionare il traffico veicolare delle arterie principali, scattano nei fine settimana i divieti di circolazione dei mezzi pesanti con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate. Pertanto, il venerdì (dalle 16:00 alle 22:00), il sabato (dalle 8:00 alle 22:00), la domenica (dalle 7:00 alle 22:00) e il prossimo 15 agosto (dalle 7:00 alle 22:00), i mezzi pesanti devono rimanere nei piazzali di sosta. Ora, visto che il numero delle aziende di autotrasporto sta diminuendo, anche perché è in atto una riorganizzazione del settore che sta premiando le acquisizioni e le aggregazioni di impresa, nel giro di qualche anno, a seguito della difficoltà di trovare nuovi autisti, non è da escludere che il settore scivoli verso una grossa crisi. Qualche segnale preoccupante lo stiamo già vivendo nel trasporto pubblico locale, soprattutto in Veneto, dove la mancanza di autisti sta facendo diminuire in misura preoccupante l’offerta di bus, tram e metro con gravi disagi per turisti e pendolari. Ebbene, con meno camionisti, perché molti andranno in pensione e solo in parte saranno sostituiti dalle nuove generazioni, corriamo il rischio che fra meno di un decennio il settore non sia più in grado di soddisfare interamente le richieste di trasporto delle merci avanzate dai committenti. Certo, per far fronte a questa situazione non è da escludere che in futuro si possa incentivare il ricorso agli autisti stranieri, ai vettori internazionali e sperare che, in tempi ragionevolmente brevi, siano disponibili sul mercato a prezzi accessibili i mezzi pesanti a guida autonoma. Sono tutte ipotesi che, purtroppo, si scontrano con la realtà dei fatti: nel giro di qualche anno anche nell’autotrasporto gli effetti della denatalità si faranno sentire spaventosamente.
· Negli ultimi 5 anni persi quasi 410 mila patentati (-35%)
Purtroppo, dati territoriali non ce ne sono, ma rispetto al 2019 il numero dei titolari della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) di merci in Italia è diminuito di quasi 410mila unità. Cinque anni fa erano poco meno di 1,2 milioni, ora sfiorano quota 770 mila. Se la coorte dei giovanissimi (gli under 25) è in aumento del 65,5 per cento (anche se in valore assoluto registriamo un modesto +2.855), le fasce di età tra i 30 e i 54 anni hanno subito un vero e proprio crollo (mediamente del 45/50 per cento) (vedi Tab. 1). E’ importante segnalare che rispetto allo stock attuale, gli over 50 sono poco più di 412 mila, pari al 53,7 per cento del totale. Pertanto, è prevedibile ritenere che fra 10 anni la stragrande maggioranza di questi autisti uscirà dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età. Insomma, un autista su 2 lascerà definitivamente la guida professionale. Ebbene, chi sostituirà queste persone se non riusciremo a invertire il trend in atto?
· In 10 anni in Veneto perse oltre 2.100 ditte di autotrasporto
Negli ultimi 10 anni lo stock complessivo delle imprese di autotrasporto presenti in Italia è diminuito di 21.248 unità. Se nel 2013 erano 101.935, nel 2023 sono scese a 80.687 (-20,8 per cento). A livello regionale le situazioni più critiche si sono verificate in Valle d’Aosta con una contrazione del 33,7 per cento (in valore assoluto pari a -33), in Friuli Venezia Giulia del 32,3 per cento (-573), nel Lazio del 30,7 per cento (-2.733), in Liguria del 30 per cento (-773) e in Piemonte del 29,8 per cento (-2.907). In Veneto il numero complessivo si è ridotto del 21,5 per cento (-2.139) (vedi Tab. 2). Sicuramente le crisi economiche che si sono succedute in questo periodo hanno contribuito in misura determinante a ridurre la platea delle imprese di questo settore. Senza contare che soprattutto nel Veneto e in generale in tutto il Nord Italia si è fatta sentire la concorrenza spesso sleale dei vettori stranieri, in particolare quelli provenienti dai Paesi dell’est Europa. Tuttavia, un contributo importante a questo ridimensionamento è ascrivibile anche all’elevato numero di aggregazioni e fusioni che si sono verificate in questo ultimo decennio, provocando, in particolare, una forte decurtazione del numero delle imprese monoveicolari. Grazie agli effetti delle crisi e a questi processi di unione aziendale, la dimensione media delle imprese è aumentata e, conseguentemente, è cresciuto anche il livello di produttività del nostro sistema logistico.
· A Roma, Napoli e Milano il maggior numero di Tir in circolazione. In Veneto la leadership spetta a Padova
Sebbene l’ultimo dato aggiornato a livello provinciale sia riferito a inizio 2021, la realtà dove si registrava il maggior numero di imprese del settore dell’autotrasporto era Roma dove erano presenti 6.199 ditte. Seguono Napoli con 4.502, Milano con 4.000, Torino con 2.962 e Palermo con 2.494. In queste cinque realtà scorgiamo oltre il 20 per cento del totale delle attività trasportistiche presenti in Italia che oltre tre anni fa toccava complessivamente le 98.517 unità. In Veneto la provincia con il più alto numero di imprese di autotrasporto era Padova che ne contava 2.000. Seguivano Verona con 1.833, Treviso con 1.612, Vicenza con 1.559, Venezia con 1.367, Rovigo con 556 e, infine, Belluno con 244. Il totale regionale toccava le 9.171 unità.
Written by: Redazione
Musica
close