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Più del 90% dei dipendenti del settore turistico in Veneto ha già un nuovo contratto di lavoro

today9 Agosto 2024 62 1

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Il Presidente di Confturismo Veneto e di Federalberghi Veneto Massimiliano Schiavon ricorda che la quasi totalità dei lavoratori della Regione Veneto del settore turistico ha già un nuovo contratto nazionale di lavoro con elementi economici adeguati al costo della vita e all’inflazione: “Nell’ultimo mese – dichiara Schiavon – le principali sigle datoriali del turismo facenti capo al sistema di Confcommercio, pari al 90% delle aziende totali rappresentate, hanno già provveduto a rinnovare i CCNL, garantendo un aumento medio di 200 euro al mese a lavoratore e migliori condizioni lavorative soprattutto nei confronti delle donne che sono il 55% degli occupati totali e dei giovani.”
Le novità introdotte
Per le donne in particolare sono stati migliorati i trattamenti per i genitori durante i periodi di congedo obbligatorio e facoltativo, con effetti positivi su tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi. Per le donne vittime di violenza poi, i tre mesi di congedo previsti dalla legge saranno raddoppiati grazie all’intervento del datore di lavoro. Per i giovani invece sono stati definiti dei percorsi di carriera prevedendo il passaggio al livello superiore dopo quindici mesi di servizio sia per gli addetti al food and beverage (commis di cucina, sala, bar, etc.) sia per gli addetti all’animazione. Tante altre le novità previste dal nuovo contratto: dalla classificazione del personale con la creazione di nuove figure con competenze in materia di controllo di qualità, pricing, revenue, digital marketing, reputation e social media ad un focus specifico riguardante il wellness e le terme, con le nuove figure di coordinatore della spa, dietista, personal trainer, operatore di assistenza termale e addetto al centro benessere. Il contratto conferisce inoltre l’attuazione alle norme di legge concernenti i contratti a termine di durata superiore ai dodici mesi, che saranno utilizzabili in occasione dei grandi eventi, a partire dal Giubileo del 2025 e dalle Olimpiadi invernali 2026. A livello aziendale, potranno poi essere definiti percorsi di reinternalizzazione degli appalti, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio offerto alla clientela e aumentare la stabilità dei rapporti di lavoro. Innovativo, inoltre, il fatto che tra gli indicatori che la contrattazione di secondo livello potrà utilizzare per l’assegnazione dei premi di risultato, oltre ai classici parametri economici legati agli incrementi di produttività, competitività, qualità, redditività, efficienza e innovazione, entra in gioco il giudizio della clientela, misurato con il tasso di fidelizzazione e le recensioni certificate.
L’agitazione sindacale e i rinnovi già in vigore
“Dispiace – prosegue il presidente Schiavon – leggere sulla stampa odierna di agitazioni nei confronti delle imprese e subire un danno a livello di immagine nei confronti dell’opinione pubblica, sia come settore turistico ricettivo che come Associazione di categoria, mentre, viceversa, gli aumenti contrattuali ai nostri dipendenti – la stragrande maggioranza: circa 200 mila a livello regionale settore turistico di cui 60 mila nel solo settore ricettivo – sono già stati riconosciuti a partire dalla scorsa mensilità di paga. I rapporti che abbiamo con Filcams CGIL, Fisascat CISL e UilTucs Uil sono di confronto, a volte duro, ma sempre orientato allo sviluppo del comparto e alla crescita del settore turistico. La sigla del nuovo CCNL turismo ha rappresentato per noi imprenditori un atto di responsabilità di impresa in primis ma anche una opportunità per essere più attrattivi professionalmente verso le nuove generazioni. Ma il nostro obiettivo – prosegue Schiavon che ricopre anche il ruolo di presidente di ITS Turismo – è che il lavoro nel turismo diventi una delle migliori soluzioni professionali possibili per i giovani che si affacciano per la prima volta nel modo lavorativo. Siamo la principale Regione turistica italiana e per poter offrire un prodotto adeguato abbiamo bisogno dei migliori professionisti. Il nuovo contratto di lavoro, firmato peraltro nel pieno della stagione turistica, costa annualmente a tutte le imprese turistiche venete più di mezzo miliardo di euro (ora in aumento di circa il 15% stante la nuova disciplina contrattuale). Crediamo nelle competenze e nel capitale umano e riteniamo che la soddisfazione del lavoratore, in un settore come il nostro sia un valore fondamentale”, conclude Schiavon.
La richiesta di rivedere il trattamento fiscale
Infine il presidente Schiavon rivolge, anche in qualità di vicepresidente nazionale di Federalberghi, un appello al ministero dell’Economia e delle Finanze e al ministero del Turismo per chiedere la revisione del trattamento fiscale applicato alle aziende e ai lavoratori del settore turistico, che in Veneto come Italia, è riconosciuto essere una delle locomotive dello sviluppo e della crescita del Paese.

Written by: Redazione

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