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Contributo d’accesso: il Comune di Venezia traccia un primo bilancio e rilancia: la sperimentazione continua, non si conclude con il 14 luglio. Il sistema messo a punto continuerà a raccogliere dati e verificare cosa succede senza l’applicazione della prenotazione e del CdA, con un occhio che porrà particolare attenzione sui mesi di settembre e ottobre. Solo allora sarà possibile valutare con più compiutezza effetti e risultati e, nel frattempo, analizzare e comparare diverse tipologie di dati (ad esempio da Polizia Locale, ACTV, Fondazione MUVE, celle telefoniche, flussi di traffico). Questa attività sarà svolta da un tavolo tecnico guidato dal CISET, Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, associazione privata riconosciuta senza fini di lucro, nata nel 1991 dall’unione di Università Ca’ Foscari Venezia, Regione del Veneto e Touring Club Italiano.
E’ quanto emerso questa mattina dalla conferenza stampa tenutasi a Ca’ Farsetti con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, l’assessore al Turismo Simone Venturini e l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Presente, oltre ai direttori del Comune di Venezia e ai dirigenti di Vela e Avm, oltre al professore Michele Tamma, presidente del Ciset.
Soddisfazione da parte del sindaco Luigi Brugnaro che ha così commentato all’inizio della conferenza: “L’industria turistica è uno degli asset del nostro Paese. Chi viene a visitarci con rispetto va ringraziato e va a sua volta rispettato. Con la sperimentazione del Contributo di Accesso siamo riusciti ad avere dei dati importantissimi su turismo e presenze a Venezia, dati che fino ad oggi non avevamo in modo così puntuale. Non vi nascondo i timori iniziali, ma è stato un successo perché siamo riusciti a far passare l’idea che Venezia va rispettata e che i suoi cittadini non vanno disturbati – ha esordito Brugnaro – Ringrazio per questo tutti i lavoratori, le 200 persone che si sono turnate, ma voglio soprattutto ringraziare i cittadini veneziani che hanno avuto pazienza. Avevano accolto questo sistema inizialmente con perplessità, ma hanno poi constatato che non c’è stata alcuna limitazione per loro. Con soddisfazione abbiamo registrato la reazione dei turisti che hanno colto positivamente la sperimentazione, felici di partecipare a un progetto di rilancio della città”. Una conferma che è arrivata con i primi risultati: “Assieme agli studiosi del settore, possiamo analizzare il fenomeno. Non ci resta che attendere l’autunno per avere un’analisi dei dati raccolti che ci permetteranno di capire quali strumenti mettere in atto per la difesa e la tutela di Venezia”.
I dati imprescindibili e di partenza restano naturalmente quelli raccolti fino al 14 luglio, dei paganti ma anche degli esenti. Nel dettaglio, le prenotazioni giornaliere sono state 3.618.114 (tenendo presente che uno stesso soggetto poteva avere fino a 29 prenotazioni, come il lavoratore abituale, oppure lo studente), secondo questa divisione per categoria:
1.398.084 ospiti strutture ricettive (che pagano tassa di soggiorno): 48.210 di media;
651.254 lavoratori: 22.457 di media;
466.819 studenti: 16.097 di media;
217.589 residenti in Veneto: 7.503 di media;
175.525 proprietari di immobili: 6.052 di media;
38.420 inquilini: 1.325 di media;
78.224 parenti: 2.697 di media;
107.146 altre categorie: 3.695 di media.
Sono 485.062, invece, coloro che hanno pagato il CDA nelle 29 giornate, per un totale di 2.425.310 euro incassati dal Comune.
Da una prima lettura dei dati risulta che escursionisti e turisti giornalieri preferiscono il sabato alla domenica, e che nel corso di tutte le 29 giornate di sperimentazione non è stata raggiunta una giornata di picco di presenze, pari a quella registrata il 30 aprile 2023. Inoltre, con il procedere delle settimane, è andato via via alleggerendo il numero dei visitatori nelle giornate da “bollino rosso”.
Un altro dato già evidente è che la macchina, messa in moto per la prima volta al mondo dalla Città di Venezia, ha funzionato: “E per questo va fatto un ringraziamento a tutto il sistema che ha messo in moto il Contributo di Accesso, a tutte le società partecipate, da Vela spa a Venis, ad Avm e a tutti coloro che hanno partecipato a questa sperimentazione” – ha commentato l’assessore al Bilancio e alle Società Partecipate Michele Zuin – Un grazie a tutti i dipendenti del Comune di Venezia e delle varie ditte impegnate nell’attività dei controlli. È stata un’esperienza che ci serve per il futuro e che ci consente di mettere in atto la seconda fase, nel 2025. Una sperimentazione che nessuna grande città ha avuto il coraggio di fare, e che la nostra Amministrazione invece ha voluto mettere in pratica per il benessere della Città stessa e di tutti i residenti, ma anche dei turisti che visitano Venezia”.
Imponente anche la macchina dei controlli, con steward informatori, verificatori e accertatori, tra centro storico, zona Ferrovia, piazzale Roma o San Zaccaria, che hanno svolto un totale di 399.030 verifiche.
Il cuore del sistema è stata una piattaforma multicanale e multilingue, realizzata da Venis SpA, raggiungibile all’indirizzo http://cda.ve.it
dove poter scaricare il QR-Code. Ben 6.228.693 le pagine visitate da 194 paesi di provenienza diversi. Il servizio Di.Me. ha gestito oltre 15.000 richieste di informazione, di cui 10mila telefonate allo 041.041 e 5mila pratiche inviate via webform.
“È un bilancio positivo: le prime 29 giornate di sperimentazione hanno finalmente dato alla città uno strumento che ci ha permesso di sapere quante persone oggettivamente sarebbero arrivate a Venezia e potrà darci il modo di agire di conseguenza: nei servizi, nell’offerta” ha affermato l’assessore al Turismo Simone Venturini – Informare i cittadini del mondo del CDA, inoltre, è stata anche l’occasione di raccontare Venezia, senza lasciare solo agli “altri” la possibilità di farlo. E’ stata una campagna che ha raggiunto tutti i continenti, che ha dato spiegazioni e ha parlato della delicatezza di Venezia”. Al Ciset ora l’analisi ma l’assessore fa già una propria valutazione: “Il primo dato che emerge è che il sistema va mantenuto e potenziato negli anni a venire. Stiamo parlando di uno strumento che presenta molti vantaggi, dato che si autoalimenta e ai cittadini veneziani non costa, anzi, le risorse le raccoglie lui stesso. Il nostro principale obiettivo era di evitare qualunque nuova incombenza al cittadino e ci siamo riusciti. Dal canto suo, il turista ha avuto a disposizione strumenti facili e immediati per la registrazione”.
Una macchina organizzativa che andrà mantenuta attiva, come il sistema per misurare e conoscere chi arriva in Città. Un’analisi e dunque una conoscenza dei propri visitatori che nessun Paese può vantare: “Uno degli aspetti rilevanti è che grazie a questi sistemi abbiamo oggi dei dati con una granularità e tempestività che in passato era impossibile avere. E questo ci permettere di entrare in modo più fine su fenomeni che altrimenti non sono comprensibili – ha sottolineato Michele Tamma, presidente del Ciset, Centro Internazionale di Studi sull’Economia del Turismo e professore associato al Dipartimento di Economia e Direzione Aziendale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – Un altro elemento fondamentale è che questa sperimentazione continui, perché man mano che il sistema continuerà a raccogliere dati, esso stesso ne genererà per migliorarsi – ha commentato il professore – Grazie a questa sperimentazione siamo di fronte alla possibilità di costruire una conoscenza più profonda del turismo e questo permetterà di adottare misure nuove, di affrontare il fenomeno con politiche mirate, di sperimentare in tempi molto ravvicinati l’effetto dei provvedimenti. Potremo riuscire a generare informazioni ben strutturate, utili e accessibili a tutti i soggetti che sono interessati alla vita e alla operatività della città, quindi anche agli altri stakeholders”.
Written by: Redazione
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