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E’ stato il Polo nautico sportivo Venezia di Punta San Giuliano ad ospitare questa mattina gli Stati Generali della Città sulla mobilità acquea e il moto ondoso. Un incontro indetto e voluto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro al quale hanno preso parte i rappresentanti di Autorità, enti, istituzioni e tutte le associazioni di categoria e sportive, operatori, concessionari coinvolti in ambito lagunare che hanno potuto presentare e condividere istanze e proposte operative legate alla risoluzione del moto ondoso.
Ad aprire il dibattito è stato proprio il sindaco Brugnaro che ha sottolineato quanto il moto ondoso sia un fenomeno che quotidianamente “danneggia la città e i suoi abitanti”.
“Questa è una giornata in cui dobbiamo affrontare la realtà a viso aperto, senza ipocrisie, e ammettere che esiste un problema – ha esordito il sindaco. Dopo la mia elezione, di concerto con il prefetto dell’epoca, abbiamo creato l’operazione ‘Onda Zero’ che aveva lo scopo di sottoporre a stretto controllo la velocità delle imbarcazioni in determinate zone sensibili di Venezia, come San Marco, la Stazione o l’area dell’ospedale. Attraverso questo sistema siamo riusciti ad avere dei primi buoni risultati. Consci del fatto che in passato i sistemi di controllo della velocità non erano sufficienti e, soprattutto non erano omologati, abbiamo predisposto un nuovo sistema, chiamato SiSA (Sistema Sanzionatorio): integrato, modulare e facilmente implementabile. Attualmente, ci sono 56 postazioni di rilevazione del traffico acqueo sui principali canali della Città. Per renderlo operativo, è necessario ora che il Governo proceda all’omologazione del sistema”.
Il sindaco ha poi ricordato che attraverso i fondi del PNRR sono state finanziate una serie di ristrutturazioni all’Arsenale: “Nello specifico, abbiamo investito 170 milioni affinché, una volta ultimate le ristrutturazioni, il rio delle Galeazze possa essere riaperto al pubblico, perché i cittadini possano risparmiare del tempo in navigazione e conseguentemente, ridurre il fenomeno del moto ondoso”. Brugnaro ha colto l’occasione per sottolineare quanto importanti siano le competenze lagunari, ricordando la nomina del nuovo presidente Autorità per la laguna di Venezia, Roberto Rossetto, collegato da remoto, che avrà competenze specifiche per la Laguna: “Rossetto è una persona di grande competenza e professionalità e insieme vorremmo arrivare a creare un nuovo piano del traffico acqueo. Con grande pazienza e grande attenzione, dovremo tutti quanti adeguarci alla legge, facendo insieme un percorso culturale condiviso per contrastare il problema del moto ondoso”.
Il dibattito, moderato dalla presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, è poi proseguito con oltre 60 interventi, tra gli altri, della presidente della IV Commissione del Consiglio comunale, Deborah Onisto, del prefetto di Venezia, Michele Di Bari, del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, Fulvio Lino Di Blasio, del comandante della Polizia locale, Marco Agostini, e di tutte le altre forze dell’ordine, autorità civili e militari, nonché dei rappresentanti delle associazioni di categoria e sportive presenti.
“La riunione di oggi – ha concluso il sindaco al termine dei vari interventi – ha evidenziato come il moto ondoso non sia l’invenzione di qualcuno, ma è un dato oggettivo e come tale va affrontato. Adesso è necessario trovare le soluzioni. Alcune sono di lungo periodo, ma è necessario che vi siano delle attenzioni da parte di tutti per difendere l’idea del rispetto, che è questione prioritaria. Da domani alle 12 sarà aperto un canale telematico sulla piattaforma Dime: http://dime.comune.venezia.itaffinché tutti possano presentare le varie proposte sul tema. Quattro sono le cose sulle quali potremo muoverci da subito. Innanzitutto il SiSa, il sistema automatico per la rilevazione della velocità delle barche e sul quale ho avuto garanzie dal Governo perché l’omologazione venga inserita nel prossimo decreto legge utile. La seconda questione riguarda il traffico e la velocità: moderarla comporterà dei tempi e costi maggiori in vari ambiti e di questo parleremo con le categorie economiche perché significa anche rivedere probabilmente i turni di lavoro. Dovremo poi impegnarci sul piano del traffico che non può coinvolgere solo il Comune, ma anche altre autorità. Il rifinanziamento della Legge Speciale deve essere una richiesta collettiva di tutti per ottenere dallo Stato quelle risorse utili per poi sviluppare anche aspetti legati alla tecnologia. Dobbiamo tenere presente che non abbiamo le leggi che possono obbligare i proprietari delle varie imbarcazioni a cambiarle, perché se per strada esiste la Motorizzazione civile che interviene sulle varie tipologie di motori, qui non esiste pari legislazione in tal senso. Potremo iniziare a valutare l’opportunità di premiare imprese e privati che investono in motorizzazioni ibride o scafi che fanno poca onda, in modo che in certi orari e in certi canali possano circolare dove oggi è vietato. Da questo tavolo parte, dunque, l’idea della lentezza della città e bisogna mettersi al lavoro per redigere un piano il più presto e il più sostenibile possibile. Terzo punto riguarda la necessità di tenere puliti i canali della laguna così possiamo fornire alle remiere e a chi vuole svolgere attività di canottaggio, dei luoghi tranquilli dove andare tutto il giorno, senza intersecarsi con il traffico a motore. Un’ultima tematica riguarda la formazione: non solo per i più giovani, a partire dalle scuole, ma anche un aggiornamento tecnico per quanto riguarda gli operatori anche in merito a quelle che sono le loro responsabilità”.
Written by: Redazione