Dalla città metropolitana

Porto di Venezia: Si lavora per scavare i canali e far tornare le crociere al Tronchetto

today12 Novembre 2023 155

Background
share close

a struttura del Commissario straordinario per le crociere a Venezia ritiene utile fornire un aggiornamento e una spiegazione relativamente ai bandi per l’affidamento della progettazione degli interventi manutentivi dei canali portuali. È importante, preliminarmente, chiarie bene come si tratti di “bandi di progettazione e studio impatto ambientale” e non di progettazione ed esecuzione delle opere. Come già detto in altre circostanze, si ribadisce come tutti i progetti, previsti e finanziati dal D.L. 103/2021, saranno comunque assoggettati a VIA (senza verifica di assoggettabilità) e questo su indicazione precisa del Commissario proprio in ragione della decisa adozione di un approccio concretamente orientato alla realizzazione di un sistema portuale sostenibile. In sede di valutazione VIA verrà definita la compatibilità ambientale degli interventi, anche in relazione agli inquinanti che questi interventi dovranno prendere in considerazione.

Ad oggi sono due i bandi che sono stati pubblicati. Il primo bando riguarda l’affidamento della progettazione (compresi rilievi, indagini e caratterizzazioni), dello studio di impatto ambientale, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza del sito (a beneficio del porto, del Provveditorato e della città) per la Messa a dimora di sedimenti lagunari lungo il canale Malamocco Marghera. Si tratta di un bando di servizi tecnici (non di lavori) dell’importo di € 3.203.800, finalizzato allo svolgimento di tutti gli studi, le indagini e i progetti necessari alla Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, solo a seguito della quale si procederà allo sviluppo della progettazione esecutiva e, attraverso ulteriore gara pubblica, all’affidamento dei lavori. L’intervento è previsto in due stralci, con una capacità di circa 3 milioni di metri cubi ciascuno e un costo di complessivi € 41.500.000. Sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte ed entro la prossima settimana è prevista la conclusione delle operazioni di gara con l’individuazione dell’operatore economico primo in graduatoria.

Il secondo bando invece relativo all’affidamento della progettazione (compresi rilievi e indagini), degli studi specialistici su modello matematico, dello studio di impatto ambientale, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza del sito per la Dragaggio del canale di accesso alla odierna stazione marittima, intervento previsto dal D.L. 103/2021. Si tratta di un bando di servizi tecnici (non di lavori) dell’importo di € 1.999.200, finalizzato allo svolgimento di tutti gli studi, le indagini e i progetti necessari alla Valutazione di Impatto Ambientale nazionale. Solo a seguito della VIA si procederà allo sviluppo della progettazione esecutiva e, attraverso ulteriore gara pubblica, all’affidamento dei lavori. L’intervento è previsto in due stralci, per complessivi 1.280.000 metri cubi: il primo stralcio, interamente finanziato e del costo di € 21.000.000, consentirà di riportare il canale ad una profondità di -8.0 m s.m.m. (a fronte degli attuali -7,5 m e dei -11 m presenti in passato) con una larghezza della cunetta a 70 m (rispetto agli attuali 50 m); il secondo stralcio, per il quale è stata richiesta un’integrazione di finanziamento e del costo di € 18.500.000, consentirà di riportare il canale ad una profondità di -9.0 m s.m.m. con una larghezza della cunetta a 80 m. Tale intervento consentirà il raggiungimento alla odierna stazione marittima di navi da crociera medio-piccole. Al momento il bando è in pubblicazione e la scadenza per la presentazione delle offerte è prevista il 14 novembre.

“L’attenzione alla sostenibilità ambientale in laguna è centrale nel lavoro quotidiano della struttura che presiedo” chiarisce il Commissario Fulvio Lino Di Blasio. “Lo dimostra il fatto che abbiamo scelto di chiedere la valutazione di impatto ambientale sui progetti di manutenzione dei canali portuali anche laddove non strettamente necessaria. Lo abbiamo fatto perché è ora di voltare pagina e di cambiare registro, di andare avanti in modo sostenibile, contemperando l’operatività portuale con la massima tutela possibile dell’ambiente lagunare. I pescaggi necessari, infatti, saranno in linea con il Piano Regolatore portuale o addirittura inferiori di 2 metri rispetto a quanto autorizzabile, come ad esempio per il canale Vittorio Emanuele III. Inoltre, i progettisti che risponderanno ai bandi sono chiamati a individuare tecniche di manutenzione innovative che minimizzino gli impatti ambientali delle operazioni di ripristino e tutela lagunare, anche perché tale aspetto avrà un peso importante nella definizione della graduatoria finale”.
“La struttura commissariale” – aggiunge Di Blasio – “ha stanziato complessivi 900 mila euro per ulteriori studi scientifici volti ad analizzare – con il coinvolgimento di esperti specialisti – tutte le questioni ambientali rilevanti ai fini della salvaguardia della Laguna di Venezia. In tal modo saranno esaminati e studiati tutti i possibili effetti degli interventi previsti, condividendo i risultati in forma pubblica. Sarà possibile così fornire i dovuti e fondamentali chiarimenti rispondendo, ad esempio, ai timori in merito a presunti nuovi fenomeni idrodinamici che deriverebbero da un incremento della profondità del canale di accesso alla odierna stazione marittima dagli attuali 7,5 m ai 9 m ad intervento eseguito”.

“Si ricorda – conclude il Commissario Di Blasio – come il nuovo protocollo fanghi escluda categoricamente la possibilità che fanghi inquinati possano restare in laguna e, pertanto, laddove con le caratterizzazioni fossero rilevati sedimenti inquinati, con l’intervento di manutenzione ne sarà garantita la definitiva rimozione e conseguente allontanamento dalla Laguna di Venezia, diventando quindi ulteriormente attori di sostenibilità. Per quanto riguarda i sedimenti non inquinati, ma comunque aventi caratteristiche che, secondo nuovo protocollo fanghi, non li rendono idonei ad essere collocati in barena, tali sedimenti saranno messi a dimora nel nuovo sito che, in accordo con il nuovo protocollo, garantisce un confinamento permanente, impermeabile all’acqua, tale da impedire ogni rilascio di inquinanti nell’ambiente circostante”.

Written by: Redazione

Rate it

0%