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Presentata nella sede del Consiglio Regionale del Veneto la ‘Grammatica chioggiotta’ di Renzo Cremona

today25 Maggio 2023 142

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Presentato questa mattina a Venezia, nella sala stampa Oriana Fallaci di palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro di Renzo Cremona ‘Grammatica chioggiotta’, edito da Il Leggio libreria editrice di Sandro Salvagno e Paola Pregnolato.

“Chioggia, la città dove risiedo, in questo periodo si presenta come un autentico baluardo a livello nazionale di numerose suggestioni culturali e turistiche, grazie anche al cinema e alla televisione – ha ricordato nel corso del proprio intervento introduttivo Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Veneto, che ha salutato il già Consigliere regionale Elso Resler, in sala stampa, e ricordato i colleghi Consiglieri regionali di Chioggia Marco Dolfin (Lega-LV) e Jonatan Montanariello (Partito Democratico) – e l’opera di Renzo Cremona è inscritta nel contesto di questa chiave di lettura, così come lo sforzo editoriale de Il Leggio, che ha creduto fin dall’inizio e con grande forza alla ricerca del professor Cremona, dandola alle stampe solo pochi mesi fa e presentandola per la prima volta all’Auditorium di Chioggia il 25 marzo scorso. L’argomento affrontato nel libro è il dialetto chioggiotto, peculiare quanto la città che lo parla correntemente: ‘Grammatica chioggiotta’ è un’opera mai tentata prima che mette a sistema la parlata di Chioggia tramite una precisa codificazione ortografica, ovvero un unico sistema di trascrizione, quello rappresentato dall’OCU, l’Ortografia Clodiense Unificata. Chioggia si pone quindi come una città della differenza rispetto allo scenario veneto: ancora oggi, al tempo della globalizzazione, i chioggiotti parlano e pensano in lingua originale, una caratteristica che abbraccia buona parte del nordest, dove il 70% dei veneti, dei friulani e dei trentini parla in dialetto, una percentuale che ben rappresenta, in questo senso, l’assenza di barriere, anche dal punto di vista generazionale. La ‘Grammatica chioggiotta’ quindi consente di affermare un’affascinate eredità lessicale, un’identità ancora intatta e difficile da annacquare, nonostante Chioggia proprio dalle acque sia circondata”.

“La “Grammatica chioggiotta’ giunge dopo la ristampa, che ho curato una decina di anni fa, del ‘Vocabolario del dialetto chioggiotto’ scritto nel 1982 da Riccardo Naccari e Giorgio Boscolo – ha sottolineato l’editore Sandro Salvagno – due lavori che mi hanno consentito di tornare alle espressioni e ai modi dire dei miei nonni, uno pescatore di mare e l’altro di laguna, le cui scelte lessicali erano senza dubbio forgiate nell’empirismo. Il lavoro di Renzo Cremona salvaguarda una parlata che, con l’andar del tempo, rischiava condizionamenti e abbinamenti con altre parlate, e dà forma grammaticale al chioggiotto: il Vocabolario e la Grammatica, quindi, formano ora una sorta di unicum imprescindibile”.

“Il lavoro di Naccari e Boscolo – ha affermato Cremona, originario di Chioggia, docente di lingua e civiltà cinese all’Università di Venezia, scrittore di testi teatrali e poesia in dialetto, traduttore in chioggiotto di scrittori antichi e contemporanei, autore di Fossa Clodia (2015; Premio Istrana e Salva la tua lingua locale) e Lingua Madre (2017; Premio Tirafuorilalingua) nel ripercorre la genesi, la gestazione e la nascita dell’opera – aveva fatto il punto sui tesori lessicali nascosti nella parlata di Chioggia. Questo nuovo libro di oltre 1300 pagine, frutto di un decennio di studi e ricerche riguardanti una lingua non ufficiale, completa quell’impresa – in un contesto nel quale, peraltro, manca una grammatica analoga dedicata al veneziano – e lo fa attraverso una grammatica descrittiva, frutto di ricerche che ripercorrono secoli di storia documentale e gli usi scomparsi del dialetto, chiarendo sempre quando si tratta di usi non più attuali. Alla base del testo rimane sempre e comunque un dialetto vivo, nel quale hanno trovato spazio le forme utilizzate a Sottomarina, quelle delle generazioni più giovani, le espressioni dei più anziani e quelle storiche che si possono ricavare ad esempio dai Saggiuoli clodiensi di Lorenzo Padoan pubblicati nei primi anni del ‘900 e messi a disposizione dall’editore. Nel libro vengono affrontati temi come l’uso degli articoli, degli aggettivi, delle esclamazioni e un particolare approfondimento è dedicato ai verbi e all’uso del condizionale. Ciò che normalmente viene chiamato dialetto in realtà è una lingua non codificata di una comunità che non è politicamente autonoma”.

Written by: Redazione

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