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Si svolgerà lunedì 13 marzo alle ore 15:30, nell’Aula Magna di Palazzo Grassi a Chioggia, l’evento di chiusura di “BLUE COAST AGREEMENTS 2030”. Dopo quasi un anno di intensa attività si conclude così questo Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fisheries Local Action Group) appartenenti a sette Regioni italiane, che attraverso laboratori, tavoli di confronto, attività formative per addetti e attività didattiche con i giovani e il mondo della scuola, ha portato i territori costieri interessati a recepire l’AGENDA 2030 dell’ONU e a programmarne la “messa in pratica” attraverso la condivisione di indirizzi strategici e azioni pilota nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, per lo sviluppo sostenibile delle zone costiere di partenariato.
Il progetto, articolato in “azioni comuni” e “azioni locali” specifiche di ogni dimensione territoriale considerata, ha posto attenzione prioritaria al perseguimento dell’Obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”. Ricordiamo che l’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 si pone traguardi ambiziosi, tra i quali: prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, compreso l’inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive; gestire in modo sostenibile e proteggere l’ecosistema marino e costiero per evitare impatti particolarmente negativi, anche rafforzando la loro resilienza, e agire per il loro ripristino in modo da ottenere oceani salubri e produttivi; regolare in modo efficace la pesca, così da ripristinare nel minor tempo possibile le riserve ittiche, riportandole almeno a livelli che producano il massimo rendimento sostenibile, come determinato dalle loro caratteristiche biologiche.
“ BLUE COAST AGREEMENTS 2030” è stato fortemente voluto dai FLAG del partenariato, che hanno maturato l’esigenza di contribuire a migliorare i livelli di sostenibilità dei territori in cui si trovano ad operare, orientandone lo sviluppo verso una “Costa Sostenibile” che sia nell’interesse comune più resiliente, produttiva, diversificata, distintiva, attrattiva e salutare.
Il progetto, articolato in “azioni comuni” e “azioni locali” specifiche di ogni dimensione territoriale considerata, ha posto attenzione prioritaria al perseguimento dell’Obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine” e ha previsto l’utilizzo dello strumento operativo del “Contratto di Costa”. Tale strumento, che deriva dalla declinazione del modello tradizionale di Contratto di Fiume, ha avuto nell’esperienza del Contratto di Costa Veneta il riferimento metodologico e organizzativo da capitalizzare. L’individuazione delle azioni pilota è avvenuta nell’ambito dei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy supportati dal nuovo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Agricoltura); e, attraverso processi partecipativi distintamente dedicati ai portatori di interesse di ogni FLAG del partenariato.
La Blue Economy italiana rappresenta il 3,1% del PIL e il 3,5% dell’occupazione complessiva nazionale, e comprende sia attività tradizionali come il turismo costiero, la pesca, le estrazioni di petrolio e gas, la cantieristica navale e i trasporti marittimi, sia attività emergenti come l’energia oceanica ed eolica offshore, la bioeconomia e la biotecnologia blu, la desalinizzazione ecc. All’interno di questo complesso e variegato quadro economico e sociale, il progetto “BLUE COAST AGREEMENTS 2030” ha non solo fornito una base di conoscenza e orientamento a responsabili politici e portatori di interesse, ma ha anche sensibilizzato e coinvolto attivamente il tessuto sociale dei territori interessati, con attività che sono andate dai laboratori di visioning e dai laboratori progettanti ai corsi di formazione per gli operatori del settore ittico fino ai percorsi didattico educativi per le scuole.
In questa prospettiva la realizzazione dell’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 dell’ONU, con la sinergica realizzazione di altri Obiettivi connessi e/o derivabili, può diventare per le comunità locali l’impulso ad una pratica più consapevole ed efficace della Blue Economy, che la renda uno strumento decisivo non solo per la salvaguardia degli ecosistemi marini, ma anche per la diversificazione economica, la creazione di posti di lavoro e la responsabilità territoriale delle zone costiere.
Fra le “azioni comuni” realizzate con il Progetto: la ricognizione e l’analisi dello stato dell’arte di politiche, progetti e strumenti vigenti e previsti sul territorio di partenariato afferenti alla Blue Economy e allo Sviluppo Sostenibile con approfondimento sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi nel quadro delle politiche cofinanziate dal FEAMP; elaborazione di un Documento di Indirizzo Strategico e Azione integrato e condiviso con i portatori di interesse, esito dell’analisi e della discussione con i territori, comprensivo di un “catalogo” delle azioni possibili e relativi target di supporto all’attuazione dell’Agenda 2030 alla scala locale di operatività dei FLAG partner; ricognizione delle esperienze di “Contratto di Costa” e di “Contratto di Fiume” in corso nei territori di progetto, comprensiva di mappatura e restituzione dei medesimi sottoforma di “Azione comune”. Fondamentale, infine, è stata l’attività di comunicazione che attraverso i suoi materiali e metodi ha avuto funzione di sensibilizzazione e formazione per i soggetti direttamente coinvolti e in generale per le comunità locali dei territori di progetto.
Per quanto riguarda le attività partecipative, formative e didattiche, sono stati realizzati i seguenti progetti:
Think in Blue. Il corso, rivolto al tessuto imprenditoriale dei territori degli 11 FLAG, si è articolato in quattro incontri formativi a tema “innovazione, imprenditorialità e sviluppo del territorio”, con l’obiettivo di stimolare la discussione fra le diverse componenti economiche delle comunità costiere. Ad ogni modulo formativo è seguito un laboratorio con attività di gruppo dedicate allo sviluppo di un progetto di imprenditorialità innovativa, con le caratteristiche di sostenibilità declinate nei settori della Blue Economy.
Laboratori progettanti e uscite sul territorio. I laboratori progettanti hanno prodotto, in collaborazione con diversi attori locali, le proposte finali di azioni pilota, scaturite dall’analisi, dal confronto e dall’identificazione delle esigenze prioritarie di ogni FLAG di partenariato. Le uscite sul territorio sono state condotte nei luoghi interessati da particolari criticità o da eccellenze significative, oppure in eventuali siti di intervento.
Tavoli di ascolto e confronto e Laboratori di visioning. Il percorso partecipativo si è sviluppato seguendo due approcci operativi, diversi tra loro ma strettamente connessi per modalità di svolgimento e metodologia. Nella prima fase si sono tenuti tre Tavoli tematici di ascolto e confronto (in remoto) sia con i portatori di interesse che avevano partecipato in precedenza a esperienze di contratto (fiume, costa, laguna, foce, etc.) nei territori dei FLAG, sia con un ulteriore insieme di attori territoriali potenzialmente interessati alle attività partecipative di progetto. La seconda fase è stata caratterizzata dallo svolgimento di tre Laboratori di visioning (in presenza) il cui scopo è stato delineare, grazie all’apporto degli stakeholder, possibili linee strategiche per la costruzione di una vision condivisa propedeutica all’attuazione di possibili forme di agreements.
Programma educativo “Il mare in classe”. Il programma ha visto lo svolgimento di quattro corsi di formazione per insegnanti e studenti. La strategia adottata si è basata sulla sperimentazione di esperienze pilota e la messa a punto di approcci e metodi replicabili sia nel primo che nel secondo ciclo di istruzione scolastica. I percorsi sono stati finalizzati a integrare le materie curricolari, oltre che ad avviare un approccio multidisciplinare legato al learning by doing. I corsi anno attinto alle STEAM permettendo ai partecipanti di porsi domande e individuare soluzioni legate al mondo reale e alla sua complessità. Alcune cifre: studenti coinvolti 300, insegnanti coinvolti 300, ore di lezione 80, docenti impegnati nella formazione 25.
Written by: Redazione
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