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«L’innalzamento del Mose di martedì ha indubbiamente salvato la città di Venezia da una mareggiata eccezionale che, altrimenti, avrebbe devastato il centro storico. Un’opera così imponente, però, non può prescindere da un sistema di tutela anche delle marinerie e dei pescherecci. E nonostante si siano trovati dei punti di raccordo tra la capitaneria di porto e il centro di controllo per la gestione del Mose, che ha permesso comunque ai pescherecci di Chioggia di uscire in mare e lavorare, non è ancora stato fatto abbastanza per far lavorare in tutta sicurezza le marinerie. C’è bisogno di conche di navigazione a ogni bocca di porto: ne va non solo della tutela delle attività economiche, ma anche dell’incolumità dei pescatori». A dirlo è Marco Dolfin, consigliere regionale dell’intergruppo Lega-Liga veneta e responsabile nel partito del dipartimento Pesca per il Veneto.
«Ringraziamo gli enti coinvolti per il grande lavoro svolto e per lo sforzo di trovare un accordo, ma è necessario un passo in avanti. Con le alte maree sempre più frequenti, non è possibile che le barche si trovino tagliate fuori. Cosa succederà, ad esempio, se un marinaio a bordo di un’imbarcazione dovesse sentirsi male e aver urgenza di rientrare in porto? Dovrà aspettare la chiusura delle paratoie? È indispensabile che le conche di navigazione previste siano completate il prima possibile. Inoltre al tema della gestione del Mose si legano tutte una serie di questioni complementari, prima fra tutte la nomina della nuova Autorità di gestione della laguna: solo stamattina sono stati fatti due nuovi nomi, tra cui il prefetto Zappalorto. Ma ancora nulla è deciso. C’è bisogno di certezze per poter organizzare al meglio il lavoro. E poi c’è la partita del protocollo fanghi, che si lega anche alla tutela del delicato ecosistema ambientale della laguna. Non si può perdere tempo. La Regione del Veneto, per quanto di sua competenza, si è mossa in modo tempestivo, chiedendo immediatamente lo stato di emergenza. Al momento opportuno, provvederà anche al ripristino delle spiagge, così come già fatto in precedenza. Rassicuriamo, quindi, chi avanza voci allarmate su questo fronte: la Regione è, come è sempre stata, concentrata sulla tutela e la salvaguardia del nostro litorale. E lo dimostra anche il finanziamento riservato a un progetto innovativo per il ripascimento delle coste del litorale veneto. Quello che sono ormai indispensabili sono le opere infrastrutturali a corredo del Mose, per non restare ancora impreparati in balia delle forze della natura».
Written by: Redazione