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Baldin:”Un emendamento al bilancio regionale per mettere in sicurezza Punta Gorzone”

today22 Novembre 2022 78 5

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“Sono solidale con la cittadinanza e le imprese che, nonostante il MOSE abbia tenuto indenne gran parte del centro storico dall’acqua alta eccezionale, 191 cm alle ore 11 in diga a Sottomarina, sono state pesantemente colpite lungo le rive della laguna e nelle spiagge”. Così la  capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, abitante a Chioggia, Erika Baldin, sgomente all’incedere del consistente nubifragio che da ore si abbatte contro il litorale veneziano.

“Fa male vedere il frutto del proprio lavoro spazzato via in pochi minuti. E’ l’ennesima calamità naturale dovuta al cambiamento climatico e non sarà più sufficiente l’ennesimo ripascimento degli arenili. Ringrazio, le volontarie e i volontari della Protezione Civile per il loro encomiabile apporto in questa difficile situazione.

La legge di stabilità e lo stesso bilancio – argomenta la consigliera – non possono uscire dalla seduta di Consiglio esattamente come vi sono entrati, senza modifiche significative che tengano conto di quanto accaduto oggi. È quanto mai necessario sostenere tutti i territori litoranei e le relative imprese, colpite dal fenomeno meteorologico in atto”, conclude Baldin.

In particolare, l’esponente del M5S annuncia la presentazione di un emendamento volto a finanziare il consolidamento e il rialzo degli argini golenali in località Punta Gorzone (all’estremo margine sud-occidentale del territorio clodiense), ove vivono quasi 300 persone e sono ubicate circa 60 abitazioni, anche oggi andate sommerse. Vi si può accedere da un’unica arteria arginale di ridotte dimensioni, soggetta a fenomeni di subsidenza e continue esondazioni.

“Rivolgo un appello a tutte le forze politiche –conclude Erika Baldin- affinché approvino l’emendamento, e venga così sanata una situazione pendente da ormai troppo tempo. Nel 2015 un emendamento al bilancio regionale di previsione venne approvato per mettere in sicurezza la zona, reduce dall’alluvione dell’anno precedente: ma quei 300mila euro non sono mai arrivati alle casse comunali, per via della fine della legislatura. E addirittura un provvedimento successivo ha cancellato alcuni dei finanziamenti già approvati, tra i quali quello relativo a Punta Gorzone”. Nemmeno l’anno successivo il piano regionale delle opere, approntato assieme all’Università di Padova, aveva contemplato il riassesto dell’area, che in tutti gli anni successivi ha finito con l’essere sommersa dalla confluenza tra Brenta e Bacchiglione.

 

Written by: Redazione

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