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today8 Novembre 2022 46 1 5
“Mantenere in piedi l’Operazione “Strade Sicure”, senza ridimensionare il numero dei militari impegnati, per continuare ad assicurare un presidio costante nelle nostre città, senza scaricare ulteriore peso sulle forze di polizia già in sofferenza per carenze di organico”.
A chiederlo, con una mozione approvata oggi in Consiglio regionale del Veneto, è Marco Dolfin, Consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, che ricorda: “La scorsa primavera il ministero della Difesa ha annunciato di voler ridurre il contingente dispiegato sul territorio, portandolo da oltre 7mila a 5mila militari. Un errore che priverebbe le nostre strade e piazze di quella presenza costante e rassicurante che, dal 2008 a oggi, ha permesso a migliaia di militari, donne e uomini dell’Esercito Italiano, di essere a disposizione dei Prefetti per svolgere servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili. Pensiamo, per esempio, ai centri per l’immigrazione, alla Terra dei Fuochi, oppure ai servizi resi in occasioni particolari, come l’Expo 2015, il Giubileo, i diversi terremoti che hanno colpito il centro Italia, ma anche ai presidi di luoghi particolarmente delicati, come siti artistici o porti e stazioni. E senza andare troppo lontano, nella nostra Mestre quella dei militari è una presenza rassicurante che, sicuramente, fa da deterrente alla criminalità, ma il loro apporto è stato determinante anche in occasione degli eventi metereologici del 27 ottobre 2018 nella Provincia di Belluno. La dimostrazione concreta di questo prezioso contributo la possiamo vedere dai dati diffusi dal ministero stesso: oltre 16 milioni di controlli a persone e veicoli e oltre 64mila persone poste in stato di fermo, arrestate o denunciate dall’inizio dell’operazione. Dai controlli effettuati sono scaturiti i sequestri di 1.584 armi, 15.188 veicoli e più di 2,5 tonnellate di sostanze stupefacenti”.
“Se dovesse venir meno questa presenza – osserva in conclusione Dolfin – verrebbe scaricato sulle Polizie locali un peso insostenibile, visto il già grande carico di lavoro. È bene quindi non eliminare un contributo significativo a favore del Paese, la cui efficacia è stata determinata dalla tempestività di intervento, da un addestramento particolare adattato alla realtà dei centri cittadini, dalla capillare distribuzione delle forze sul territorio nazionale e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientale, fattori decisivi che in molteplici circostanze hanno assicurato la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune”.
Written by: Redazione