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La consigliera regionale Erika Baldin ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla giunta veneta per conoscere quali azioni intenda praticare riguardo l’avvicendamento dei medici di famiglia, in modo da garantire la piena e costante assistenza sanitaria degli abitanti.
La questione è sorta ultimamente in tutta la Regione, e in particolar modo nella città storica di Venezia, dove il popoloso sestiere di Castello è rimasto senza medico di base a seguito del pensionamento dell’unico professionista operativo: la soluzione provvisoria, ovvero la copertura del servizio da parte di un dottore di Cannaregio disposto a ricevere due volte la settimana anche a Castello, è il frutto di un accordo del medico stesso con l’ULSS 3 e non reca con sé la scadenza temporale del suo funzionamento. Circostanza, tra le altre, che ha portato il Movimento per la Difesa della Sanità pubblica veneziana a indire un’assemblea nel sestiere.
«L’avvicendamento dei medici di famiglia, quale conseguenza del loro pensionamento – spiega la capogruppo consiliare del M5S a palazzo Ferro Fini – è uno scenario prevedibile con largo anticipo. Perciò la gestione emergenziale descritta non può essere considerata una prassi opportuna, in particolare sul piano sanitario nonché alla luce del progressivo spopolamento del centro storico di Venezia, i cui abitanti sono recentemente scesi sotto la soglia delle cinquantamila unità».
Written by: Redazione