Ad inaugurare la nuova toponomastica l’assessore Paola Mar, che ha introdotto le cerimonia a cui hanno partecipato numerosi cittadini residenti sull’isola. In apertura le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che ha inviato un messaggio letto dall’assessore: “Don Olinto è stato un dono condiviso tra la diocesi di Chioggia e quella di Bologna. E’ stato un testimone del Vangelo, ha speso tutta la sua vita per gli altri, nell’autentica convinzione che la carità e la fede fossero indivisibili”.
Il campo intitolato a Don Olinto si trova tra Calle dei Busi e strada comunale della Laguna. “Queste intitolazioni sono il frutto di un lavoro condiviso – ha esordito l’assessore Mar – Ci sono persone che spendono la vita per la loro comunità, come Don Olinto, che ha servito con il proprio impegno giornaliero le persone più umili. Quando intitoliamo un luogo della città tutti noi ci arricchiamo delle storie e delle vite di coloro a cui dedichiamo una via, un campo, una piazza”.
Alla cerimonia presente anche l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce: “Questa celebrazione è la dimostrazione della vicinanza dell’Amministrazione all’isola di Pellestrina”. Il consigliere delegato ai Rapporti con le Isole, Alessandro Scarpa Marta, ha testimoniato “La grande emozione per la nostra isola, che ha dato i natali a una persona che ha fatto molto per i bambini e i più poveri”. Concetto ripreso dal presidente di Municipalità Lido-Pellestrina, Emilio Guberti.
La cerimonia è seguita con la lettura di una poesia in omaggio a Don Olinto letta da un cittadino dell’isola, poi la benedizione del parroco, Renato Feletti. Rito che si è ripetuto anche nella seconda celebrazione. A Giannino Scarpa è stata invece intitolata un’area verde adibita a parchetto pubblico all’incrocio tra la strada comunale dei Murazzi e carizzada n.48. La commozione dei concitadini dell’uomo ha accompagnato la cerimonia di intitolazione. Accanto all’assessore Mar presente il figlio di Giannino, Emilio Scarpa. Stretti dagli abbracci dei presenti anche la moglie Caterina Vianello e gli altri due figli, Enrico e Pierangelo Scarpa.
“Questa intitolazione non restituirà Giannino alla sua famiglia – ha aggiunto Mar ricordando il suo arrivo sull’isola poche ore dopo la devastazione – Però ci ricorderà sempre di questo avvenimento e la nostra responsabilità di fronte a una natura ingovernabile, che oggi ci pone davanti all’attuale problema dei cambiamenti climatici”.