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Dopo il successo di pubblico delle prime date in Veneto, Carlo & Giorgio arrivano a Chioggia con il nuovo spettacolo “Senza skei”: il duo comico sarà protagonista martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 luglio (ore 21.15) nel Giardino di Palazzo Grassi.
Nato dalla fortunata striscia televisiva andata in onda da novembre 2021 a maggio 2022, “Senza skei” è un prezioso tutorial, ironico e divertente, su come sopravvivere in un mondo che è cambiato alla velocità della luce e in cui è difficile riconoscersi. “Senza Skei” nasce dalla fortunata striscia televisiva andata in onda da novembre 2021 a maggio 2022 sulle frequenze di Antenna3 Nordest.
Lo spettacolo affronta, tra riflessioni e risate, vari aspetti di questa epoca inquieta che ha messo a dura prova molti di noi, anche dal punto di vista economico. Una sorta di tutorial per resistere in un mondo completamente stravolto. Ecco allora commercianti e professionisti, avvocati, piccoli imprenditori, che si ritrovano ad essere i nuovi poveri di oggi, in coda alle mense Caritas. Bar, negozi e piccole attività che chiudono, le nostre piazze senza più i negozi tradizionali e i residenti.
La nostra quotidianità costretta ad adattarsi al digitale, perfino nelle parrocchie, ormai costrette ad inseguire le nuove tendenze e ricercare più follower che fedeli. E ancora, i costi della macchina che sono diventati troppo alti e siamo costretti al trauma di risalire in autobus, o come il rapporto con la nostra banca si inverte al punto tale da sentirci noi rapinati.
E poi come questa pressione si ripercuote nei rapporti sociali: siamo esasperati dall’odio verso i nostri condomini, la coda alle poste e al supermercato è intollerante e aggressiva come una sfida da Formula 1… Sono i paradossi esistenziali rivisti con l’ironia e l’autoironia che da più di 25 anni contraddistinguono l’impronta artistica di Carlo & Giorgio. Come d’abitudine, quando i due attori veneziani sono sul palcoscenico si ride e si riflette al tempo stesso.
“Senza Skei” affronta questi aspetti con un allestimento scenico essenziale: una ambientazione astratta perché le situazioni si susseguono e si trasformano una nell’altra. Ma ciò che volutamente domina è il colore: dagli abiti ai pochi oggetti di scena, ai giochi di luce, tutto punta a trasmettere una sferzata di vivacità, un antidoto, come sempre può essere il sorriso, alla pesantezza che ci ha accompagnato in questi ultimi anni.
La grande capacità di Carlo & Giorgio, del resto, è quella di cogliere le esasperazioni delle nostre ansie, dei nostri comportamenti, smontandoli sotto la lente della comicità. Ma come riescono a centrare anche questa volta l’obiettivo? “Facile: conosciamo il problema! Anche noi Senza Skei dobbiamo, come tutti, reinventarci ogni giorno e riderci su – dicono i due attori”. Ed è proprio assecondando il barometro degli umori del loro pubblico che Carlo & Giorgio negli ultimi anni hanno modificato il loro repertorio, scrivendo e interpretando spettacoli imperniati sulle contraddizioni dei tempi moderni, sulla fatica di stare al passo con le innovazioni tecnologiche, sulla spersonalizzazione nei posti di lavoro, sui rapporti interpersonali che hanno perso spontaneità e genuinità, anche in una città come Venezia dove un tempo ci si conosceva tutti. Altro che “sempliciotti”, popolo dalle radici contadine solo “ora et labora”.
“È su queste tematiche che la risata liberatoria, l’applauso sincero scattano spontaneamente, come infallibili sensori – raccontano i due attori –”.
“Ai Veneti stanno sempre più stretti gli stereotipi con cui sono stati e vengono ancora identificati. Tradizionalisti, conservatori, diffidenti verso i ‘foresti’, lavoratori indefessi, anche un po’ servili, tutti casa e impresa. E poi festaioli, sempre pronti alla convivialità a suon di ‘ombre’ di rosso, prosecco e spritz, visto che lo hanno inventato loro. I Veneti non sono solo questo – constatano Carlo & Giorgio -. Nuove inquietudini si stanno affacciando nell’animo del popolo veneto e il compito di noi comici è quello di saperle cogliere, elaborare e proporre sul palcoscenico per sdrammatizzarle. Perché l’autoironia rimane comunque, questa sì, una caratteristica del nostro Dna”.
Written by: Redazione