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Dopo 37 anni era il momento di mettere radici a casa. Paolo Baruffaldi, classe 1948, incisore, gallerista e collezionista, pittore digitale, giovedì 7 luglio inaugura nella Chioggia dove è nato una seconda sede della galleria d’arte Bac Art Studio, fondata nel 1985 con Claudio Bazzichetto a Venezia. Negli spazi al pianterreno di Palazzo Goldoni, con affaccio e ingresso al 931 di Corso del Popolo in zona Duomo, è allestita la retrospettiva di Baruffaldi «RGB», con opere e riedizioni digitali che coprono una parte della sua produzione dal 1983 a oggi. Mentre uno sguardo d’insieme sui primi quarant’anni della sua produzione artistica lo si trova nel volume “Il colore inciso” che Marsilio ha dato alle stampe nel 2018. Completa l’offerta della galleria Bac Art Studio a Chioggia, il portfolio delle artiste e degli artisti le cui opere in questi anni hanno popolato la galleria veneziana: da Ferruccio Bortoluzzi a David Dalla Venezia, da Anna Moro Lin a Ettore Greco, tra gli altri.
CHIOGGIA, IL MOMENTO È ORA
Bac Art Studio apre i battenti nel 1985 in Campo San Maurizio a Venezia. Dopo quasi un ventennio, si è spostata da San Vio in Calle delle Botteghe, tra Campo Santo Stefano e la casa dove nacque Casanova. Dopo 37 anni, la scelta di aprire una sede a Chioggia. «Già dal 2016 avevo trasferito il laboratorio di incisione a Valli, nell’entroterra della città. Ma ora c’è un elemento di novità. Chioggia vive una fase di rinascita, credo dovuta principalmente alla candidatura a capitale della cultura italiana 2024, sebbene poi sfumata. Uno sforzo collettivo che mi auguro dia frutti tanto al turismo quanto alla cultura. Chioggia vanta una lunga tradizione di vedutisti e altrettanti ne ha ispirati quando hanno visitato la città. Quel che spero di poter fare, con questa piccola operazione, è portare un elemento di maggiore contemporaneità che forse negli anni è mancato», dichiara Paolo Baruffaldi.
CHI È PAOLO BARUFFALDI
Nato a Chioggia nel 1948, nel 1975 si laurea in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 1976 inizia le prime sperimentazioni grafiche come incisore al Centro Internazionale della Grafica di Venezia. Dai primi anni Ottanta ha esposto in collettive, saloni e fiere d’arte a Parigi, Arles, Grenoble, Nizza, Bordeaux, Bruxelles ed è invitato agli incontri d’arte contemporanea ad Anacapri coordinati da Gillo Dorfles. Sue opere sono state esposte ad Arte Fiera di Bologna, Art Grafic di Barcellona, a Fiest e Saga di Parigi, a Ginevra, Torino, Firenze e Melbourne. Tra i suoi maestri: Pietro Sanchini per la xilografia, Riccardo Licata a Venezia e Henri Goetz a Parigi per le tecniche su plexiglass e con il carborundum, Paolo Boni che ha segnato un passo in avanti per gli effetti tridimensionali nella grafica.
Le incisioni di Baruffaldi spaziano dalla classica punta secca, all’acquaforte e all’acquatinta, con la sperimentazione delle numerose varianti, quali la cera molle, la maniera a zucchero e al sale. Le matrici utilizzate vanno dal rame allo zinco, con la preferenza accordata in seguito all’ottone, che unisce quasi tutte le caratteristiche del più prezioso rame, all’economicità dello zinco. Con le serie “In illo tempore”, “Hans” e “Terrae”, nel 2003, Baruffaldi lavora con file digitali da trasferire su tela. Nel 2015 lavora a una via Crucis laica che intitola “S.S. 309, Romea”, riflessione sulle croci che punteggiano, come un lungo calvario, la strada tra Ravenna e Venezia. Le 14 stazioni sono state esposte nel chiostro della Chiesa dei Frari a Venezia.
Nel 2021, dopo la parentesi pandemica, la ripresa dell’attività avviene con questa mostra “Visi d’arte” che riporta l’artista all’acquerello e alla tempera, per dare colore ai soggetti scelti nel “Libro delle Facce 2021”, sorta di controcanto pittorico al più frequentato social network.
Written by: Redazione