Il Commissario Unico unitamente all’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Settentrionale, all’Assoamianto nonché alla supervisione dei tecnici Arpa Regionali e alla presenza dei vertici della Regione Assessore Roberto Marcato e con la piena collaborazione del Sindaco di Chioggia Mauro Armelao consegnerà ufficialmente il cantiere, all’A.T.I. aggiudicataria con capogruppo Herambiente, per l’avvio della prova pilota di bonifica dell’amianto. Al riguardo il giorno 28 giugno c.a., alle ore 12,00 si è svolta, presso l’aula consiliare del comune di Chioggia (VE), una conferenza stampa di informazione sul prosieguo dei lavori.
Lo stesso fu rinvenuto nel 2019 durante la fase iniziale dei lavori di bonifica ripristino e riqualificazione complessiva dell’ex discarica di rifiuti solidi urbani di Chioggia, attiva dal 1961 al 1984. L’intervento costituirà la premessa per la ripresa dei lavori, interrotti proprio in seguito al ritrovamento di amianto (sottoforma di fibre di eternit derivante da scarti edilizi) e a loro volta funzionali all’ampliamento e alla riqualificazione dell’area portuale di Chioggia, che potrà così allargarsi all’ex discarica.
CRONOSTORIA TECNICA
Fra il 2019 e oggi, sono state svolte attività di grande importanza, che hanno portato all’avvio delle prove pilota annunciate oggi. In particolare, sono state realizzate da Herambiente le strutture e gli impianti adiacenti al sito, utili a effettuare la bonifica. Inoltre, è stata caratterizzata l’area, vale a dire che con uno studio ad hoc, curato dalla stessa Herambiente, si è valutata l’estensione della diffusione dell’amianto sui 395.000 m3 di rifiuti adagiati su una superficie di 60.000 m2. Purtroppo, l’analisi ha evidenziato come l’amianto sia presente nell’intera area dell’ex discarica e non solo in alcuni punti frazionabili. La pervasività dell’eternit comporterà dunque un’attività di rimozione assai pervasiva, di cui andranno valutati con attenzione gli impatti sull’ambiente, sulla salute di lavoratori e cittadini, oltre che, ovviamente la fattibilità tecnica ed economica. Proprio per questa ragione, è stato deciso di testare, con una prova pilota, la soluzione tecnica di rimozione amianto che è parsa tecnicamente più efficace. Ci si attende dunque un riscontro empirico sul campo, che potrà dare informazioni utili su come ottimizzare la successiva rimozione completa dell’amianto. La prova pilota testerà la tecnica del picking (in circa 3 mesi saranno prelevati 4.000 m3, di terreno, pari a circa l’1% del totale). Il terreno finirà poi lungo nastri trasportatori montati all’interno di un capannone realizzato per la bonifica e tenuto in depressione per inibire il rilascio di odori e sostanze. Qui gli operatori, protetti da tute protettive tipo Tyvek e maschere con filtro FFP3 effettueranno una cernita manuale estremamente precisa, rimuovendo i frammenti di amianto, per loro natura facilmente identificabili. Il riscontro empirico sul campo, oltre a fornire ritorni importanti circa eventuali ottimizzazioni degli impianti e delle dotazioni con cui si dovrà procedere alla successiva rimozione completa dell’amianto, farà comprendere i passaggi autorizzativi che saranno necessari all’attivazione di tali lavori di bonifica.
La discarica di Val di Rio, inserita nelle 81 commissariate di alla Causa Europea 196-13, è il caso più complesso anche in termini finanziari nonché operativi, dei siti affidati al Gen. Vadalà, infatti la stessa cuba per 1/6 (oltre €40 milioni) dell’intera contabilità speciale del Commissario.
Fin da subito, nel marzo 2017, il sito è stato oggetto di attenzione peculiare da parte della struttura del commissario, tanto da assegnarvi esplicitamente la gestione diretta e con competenza primariamente specifica ad uno dei tre ufficiali (subcommissari): il Magg Aldo Papotto.