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Gli operatori del turismo all’aria aperta chiedono all’amministrazione di accelerare l’approvazione del Piano di assetto del territorio (Pat) che permetterà di avere risposte veloci e più puntuali per lo sviluppo turistico.
La richiesta è stata rinnovata martedì durante un’assemblea di Cisa camping e Gebis a cui sono stati invitati l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Tiozzo Caenazzo e il presidente della IV commissione (Urbanistica) Claudio Bullo. Un’occasione per fare il punto sulla programmazione a cui sta lavorando la nuova giunta e per raccogliere le istanze degli operatori del settore balneare.
L’assessore ha spiegato che nei primi mesi di lavoro dell’amministrazione sono state chiuse due partite urbanistiche di ambito turistico che erano attese da anni: l’aggiornamento delle Norme tecniche di attuazione del Piano dell’arenile e la variante per gli ampliamenti degli alberghi. «Con l’aggiornamento delle Nta diamo qualche prima risposta», spiega l’assessore Tiozzo, «a esempio con la modifica del concetto di stagione balneare in esigenza stagionale e con la possibilità per i chioschi a mare di dotarsi di bagni, spogliatoi e docce, ma si tratta di istanze già superate perché erano modifiche richieste dagli operatori 6-7 anni fa. Quel piano è già vecchio e ne servirebbe uno nuovo che superi anche l’ormai anacronistica divisione della spiaggia in fascia A, B e C. E’ chiaro però che se ogni volta un piano o una variante di piano deve poi passare il vaglio delle valutazioni regionali i tempi diventano infiniti. Quando avremo il Pat non sarà più necessario il passaggio in Regione. A giugno scade il Prg e giocoforza dovremo dotarci di un Pat».
E proprio sull’esigenza di avere uno strumento dinamico e veloce hanno insistito gli operatori. «La città deve fare una scelta sul suo futuro una volta per tutte», spiega il presidente di Cisa camping, Leonardo Ranieri, «dobbiamo capire dal punto di vista urbanistico in quale direzione vogliamo andare e metterlo nero su bianco. C’è una grande partita legata alla viabilità. Finché il Lungomare rimane una tangenziale come è oggi e il mercato ittico all’ingrosso non viene spostato, non possiamo dare quella spinta sul turismo che invece gli operatori chiedono. Si deve scegliere se vogliamo nuove strutture ricettive, come e dove. Dobbiamo pensare a nuove strutture sportive che avrebbero anche un riflesso sulla destagionalizzazione. Dobbiamo rivedere anche il centro storico. Gli operatori del turismo all’aria aperta hanno registrato in questi anni una continua crescita e dimostrato la voglia di investire. Per la prima volta quest’anno, da oggi, tutti i nostri campeggi sono aperti e molti hanno già il tutto esaurito per Pasqua. Vogliamo crescere e abbiamo bisogno di strumenti che ci permettano di farlo».
L’assessore ha assicurato che l’amministrazione ha intenzione di procedere con il Pat in tempi veloci. «Siamo uno dei pochi comuni nel Veneto a non avere ancora questo strumento», spiega Tiozzo, «la scorsa settimana abbiamo ricevuto la visita della dirigente regionale all’Urbanistica con cui abbiamo avviato un confronto sui nodi da sciogliere. L’intenzione è di lavorare con alcune modifiche sul Pat elaborato negli anni passati e di chiudere il prima possibile l’approvazione, chiedendo una deroga di qualche mese per mantenere in vigore il Prg nel tempo necessario a ultimare il Pat».
In attesa del Pat, il presidente del Gebis, Gianni Boscolo Moretto, ha ricordato l’urgenza di modificare il Piano dell’arenile in modo che accolga in toto le richieste degli operatori balneari, pronti a adeguare le proprie attività per ospitare i turisti in strutture super accoglienti, andando a elevare ancora di più gli standard qualitativi del litorale di Sottomarina e Isola Verde, con l’obiettivo di offrire servizi non solo d’estate, ma tutto l’anno visto che negli ultimi inverni la spiaggia ha dimostrato di essere comunque molto attrattiva.
Written by: Redazione