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“La decisione della Direzione Generale Pesca, pubblicata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di raddoppiare le giornate di fermo tecnico della pesca a strascico per l’anno in corso, non aiuterà certo a tutelare l’ambiente. L’unico risultato sarà quello di danneggiare le imprese del settore ittico, la cui sopravvivenza è davvero messa a rischio, e con essa la buona salute di tutta la filiera alimentare. È una decisione scellerata che va ripensata. Per questo ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale del Veneto di farsi portavoce per aprire un Tavolo di discussione e cercare di far cambiare idea a chi ha fatto questa scelta”.
Ne dà notizia il consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini Premier Marco Dolfin, che spiega: “Il decreto prevede che le giornate di ‘fermo tecnico’, vale a dire quelle che seguono i 40 giorni del fermo pesca biologico, passino da 15 a 30, per le barche inferiori ai 24 metri, e da 20 a 40 giorni per le barche di lunghezza superiore. In questo modo, le giornate di pesca ridotte copriranno un arco temporale di 4 mesi; troppi perché questa attività sia ancora redditizia. Molte imprese, che non riusciranno più con i guadagni a coprire i costi, saranno costrette a chiudere, lasciando senza lavoro i dipendenti e senza sostentamento le loro famiglie”.
“A essere ancora più sconcertante è il fatto che questa decisione non è stata condivisa presso il Tavolo di Consultazione Permanente per la Pesca e l’Acquacoltura presso il MIPAAF e che, all’interno dell’UE, non risultano iniziative analoghe, con la conseguenza che, a essere danneggiati, sarebbero solo i nostri pescatori. Non possiamo permetterlo”, conclude Marco Dolfin.
Written by: Redazione