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Secondo una nuova ricerca Mastercard quasi otto italiani su dieci (precisamente il 78%) sono oggi più propensi a fare acquisti vicino casa, rispetto al 2019. Tanti italiani (72%) dichiarano infatti di aver riscoperto con grande piacere di essere parte di una comunità, caratterizzata anche dalla presenza di piccole realtà commerciali.
L’emergenza Coronavirus ha messo in grave difficoltà le piccole imprese commerciali ovunque nel mondo. Grazie al contributo di Mastercard, che ha messo a disposizione 250 milioni di dollari a livello globale per aiutarle nella ripresa, e al sentimento di fiducia dei consumatori verso le piccole imprese locali oggi ai massimi storici, queste ultime torneranno a prosperare sia all’interno delle loro comunità locali, sia nell’economia globale. In particolare, in Europa, Mastercard ha introdotto un’ampia gamma di servizi a supporto delle PMI tra cui la piattaforma Business Unusual, in collaborazione con vcita, e Mastercard Trade Solution: entrambe le piattaforme forniscono servizi che vanno ben oltre la tradizionale attività bancaria e contribuiscono all’efficienza in termini di costi e di tempo.
La ricerca evidenzia la volontà, da parte dei cittadini italiani ed europei, di spendere di più a livello locale per contribuire alla ripresa delle comunità di appartenenza (54% il dato italiano vs un 49% a livello europeo). Una scelta questa che è dettata dal desiderio di instaurare nuovi e duraturi rapporti con i piccoli commercianti (24%) e dalla fiducia riposta nei consigli offerti da vicini e conoscenti (27%).
Due terzi (65%) dei consumatori europei affermano di essersi avvicinati molto ai negozi locali sin dall’inizio della pandemia perché più facilmente raggiungibili e convenienti (50%), un dato pressoché allineato con i nostri connazionali (40%). D’altra parte, in molti si sono affacciati per la prima volta ai negozi sotto casa scoraggiati dalle lunghe code agli ingressi dei supermercati di grandi dimensioni (40% per gli europei e 36% per gli italiani). Da notare il fatto che le restrizioni agli spostamenti abbiano giocato un ruolo significativo nel cambiamento delle abitudini di acquisto per il 60% degli italiani. Queste hanno invece avuto un impatto limitato per gli europei (31%) in quanto colpiti dall’emergenza sanitaria solo in un momento successivo, e dunque più preparati ad affrontare un brusco cambiamento di abitudini e di restrizione della libertà di movimento quotidiano. Sono questi, in sintesi, i tre motivi principali che hanno spinto i cittadini a riscoprire i piccoli commercianti locali.
Ne consegue che oggi sia i consumatori italiani (83%) che quelli europei (72%) preferiscono fare acquisti nei negozi gestiti da conoscenti, oltre a mostrarsi più fiduciosi di fronte ai consigli offerti dai commercianti.
Inoltre, a seguito del lockdown, sono cambiati anche i valori che si riflettono nei comportamenti quotidiani assunti nei confronti della propria comunità. Ad esempio, il 64% degli italiani (vs il 58% degli europei) afferma di salutare più frequentemente i propri vicini rispetto a quanto erano soliti fare solo un anno fa, sintomo di un ritrovato spirito di comunità e coesione all’interno delle piccole realtà di quartiere, anche in grandi agglomerati urbani. Similmente, il 46% degli italiani dichiara di accettare le consegne di prodotti ordinati online per conto dei vicini – un dato che trova allineamento anche tra gli europei (44%), mentre il 15% degli italiani (vs il 18% degli europei) dichiara di far parte di un gruppo WhatsApp che riunisce tutti i membri del quartiere. Tuttavia, diversamente dai nostri corrispettivi europei, gli italiani si mostrano ancora restii a lasciare una copia delle chiavi di casa ai propri vicini in caso di emergenza (13% vs 19%).
La ricerca ha anche rivelato come scuole, uffici postali, parchi, panifici e pasticcerie, negozi locali e macellerie siano i nuovi punti di riferimento dei cittadini italiani.
La Top 10 dei luoghi di riferimento delle comunità italiane:
Written by: Redazione