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Per sabato 8 agosto erano previste visite al Forte San Felice secondo il programma richiesto dal Comune per il 2020. A causa della mancanza di autorizzazione dall’autorità competente motivata dall’emergenza per la pandemia, le visite non si terranno, così come non si sono svolte quelle programmate nella primavera e inizio estate.
Sono venute dunque a mancare anche le occasioni di informazione ai cittadini sul presente e il futuro del Forte.
“L’interesse per il Forte è sempre vivo però – spiegano dal comitato – ne fanno fede le continue richieste di informazione rivolte al Comitato e pure all’ufficio turistico dello IAT. Abbiamo perciò subito accolto l’invito dell’ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa (unico ufficio in Italia del Consiglio) a partecipare con passeggiate e visite al Forte alle Giornate Europee del Patrimonio, che si terranno in tutta Europa il 26 e 27 settembre, in Italia sotto l’egida del Ministero dei Beni culturali. Nei precedenti anni il Consiglio d’Europa ha indicato la vicenda del Forte San Felice come un esempio di successo della partecipazione dei cittadini all’azione di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio storico. Il Comune ha subito fatto richiesta di autorizzazione per visite con partecipazione numerica ridotta (max 20 per turno) e in modalità anit-Covid; auspichiamo che l’autorizzazione sia concessa perché questo ci permetterà di riprendere un rapporto diretto con i cittadini, interessati anche a conoscere lo stato dell’azione di recupero del Forte.
E’ su questo che abbiamo manifestato con una lettera ai componenti del Tavolo tecnico tra Comune e Ministeri la nostra preoccupazione per una situazione di evidente stallo che dura da qualche tempo” spiega Erminio Boscolo Bibi del Comitato Forte San Felice.
Il cantiere per il restauro del portale monumentale, iniziato in ritardo a fine gennaio, si è fermato con l’inizio della pandemia e non è più ripreso per le difficoltà dell’impresa incaricata dei lavori: è possibile vedere infatti solo gru e ponteggi vuoti. I lavori per la realizzazione di percorsi sui bastioni con l’intervento sulla vegetazione infestante ed invasiva, che erano stati annunciati prima per primavera e poi per luglio, non sono mai partiti.
In compenso però la vegetazione continua imperterrita a crescere, anche là dove si era cominciato ad intervenire come sul belvedere tanto apprezzato dai visitatori o sopra i muri del castello del 1385 mettendone a rischio la plurisecolare solidità. Per fortuna la cura attenta alla manutenzione dell’area prativa interna da parte del farista mantiene un aspetto ben decoroso al Forte.
Lo stesso Accordo di valorizzazione sulla gestione futura del Forte e su cui si era raggiunta faticosamente l’intesa tra i Ministeri attende ancora di essere firmato. Pure in ritardo pare essere la progettazione degli interventi per il secondo stralcio (5 milioni; il primo stralcio su portale e percorsi sui bastioni ha un importo di 2 milioni).
Si è chiesto perciò al Tavolo tecnico di avere informazioni più precise sullo stato della situazione e sull’assolvimento degli impegni presi, con la definizione di un cronoprogramma, per poter riprendere con decisione il processo messo in atto dal Protocollo d’intesa.
Written by: Redazione