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È H.E.R., al secolo Erma Pia Castriotta, a vincere la 23a edizione del Premio Amnesty International nella sezione Emergenti. La finale del contest che premia le canzoni sui diritti umani si è svolta ieri sera a Rosolina Mare (Rovigo), nella giornata conclusiva del festival “Voci per la libertà”.
Protagonista della serata è stato anche Niccolò Fabi, che ha ricevuto il Premio Amnesty International per la sezione Big grazie alla canzone “Io sono l’altro“.
Si intitola “Il mondo non cambia mai” il brano che ha portato alla vittoria H.E.R., un brano contro le discriminazioni, che lei, artista transgender, conosce bene, avendone subite molte in prima persona. “Il mio premio lo dedico a Patrick Zaky, attivistaper i diritti umani, in carcere in Egitto”, ha dichiarato.
H.E.R. ha prevalso in una finale tutta al femminile, in cui il Premio della critica è andato ad Agnese Valle da Roma (“La terra sbatte”) e quello del pubblico a Adriana Iè da Verona (con “Bumaye”). In gara anche Assia Fiorillo e Micaela Tempesta, entrambe napoletane.
Il festival legato ad Amnesty International si è svolto da venerdì a domenica. Tra gli ospiti anche Marina Rei, Margherita Vicario e la satira di Lercio. A condurre le tre serate sono stati gli storici presentatori Savino Zaba e Carmen Formenton, mentre, come già lo scorso anno, lo slogan di Amnesty International Italia durante la tre giorni era “Sui diritti non si torna indietro”, per ribadire la centralità dell’impegno in favore dei diritti di tutte e di tutti.
Presente il presidente di Amnesty International Italia, Emanuele Russo, che è stato protagonista domenica pomeriggio di un incontro con il pubblico insieme a Niccolò Fabi.
Fabi parlando della sua canzone premiata ha fra l’altro detto: “Questa canzone è rimasta sospesa nella sua scrittura per molto tempo perché l’argomento, cioè il tema dell’altro, era insidioso. Si rischiava di banalizzare le cose. Si rischiava la retorica, il qualunquismo. Ad un certo punto ho pensato a un cambio di prospettiva: non parlare dell’altro, ma del fatto che noi siamo un altro rispetto agli altri. Parlare del rapporto di interdipendenza che c’è fra gli esseri umani. Il discorso sui premi alle canzoni è delicato. L’arte non è atletica, mettere accanto due canzoni, confrontarle significa entrare in un discorso non oggettivo. Ma in questo caso c’è un filtro, c’è la vicinanza di un brano ai temi dei diritti umani, ai temi di Amnesty International. Un premio insomma che esula da quelli prettamente musicali. Per questo lo considero un premio molto speciale e del quale sono orgoglioso“.
Emanuele Russo ha invece spiegato che “In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare ‘Io sono l’altro’ di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia, sull’altro, sul ‘diverso’. “Io sono l’altro” è un testo profondo che esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International porta avanti da quasi 60 anni. Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo ogni giorno”.
Non è difficile trovare una consonanza con il brano di H.E.R. che ha prevalso nella sezione Emergenti.
In qualità di vincitrice del premio assoluto, l’artista pugliese avrà fra l’altro la possibilità di produrre un video o un singolo e potrà beneficiare di un bonus offerto da Noise Symphony Music e Indieffusione che prevede la distribuzione e la promozione di un singolo. Altro riconoscimento della serata è stato il premio “Il migliore per noi” di Viva La Radio! Network (con passaggi radiofonici in alta rotazione per tre mesi)andato ad Assia Fiorillo.
Michele Lionello, il direttore artistico di Voci per la Libertà, afferma: “Grande felicità per la riuscita del festival, è stato perfetto sotto tutti i punti di vista come testimonia anche il grande riscontro da parte del pubblico. Personalmente sono particolarmente soddisfatto della qualità artistica delle proposte e per la finale tutta al femminile, che è un importante segnale in una società in cui le donne hanno difficoltà ad affermarsi. Infine, riuscire a realizzare un festival così articolato dopo tutte le problematiche legate all’emergenza sanitaria lo considero un grande successo“.
Written by: Redazione
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