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“Le scene di assembramento e di nervosismo registrate sabato scorso presso gli imbarcaderi sono inaccettabili per gli utenti, e al tempo stesso sintomatiche di un problema gestito in maniera inadeguata, visto che si ripete identico da alcuni week end consecutivi. Intervenga la Regione, se il Comune non riesce a farlo, prima che le foto di queste scene finiscano sui giornali di mezzo mondo, bollando il trasporto pubblico veneziano come inaffidabile: sarebbe un messaggio negativo che non dobbiamo far passare, con il bisogno di turismo che abbiamo”.
Con queste parole, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, prende posizione “sugli affollamenti dei vaporetti dal Lido e sulle difficoltà che si ripetono uguali, nei fine settimana, per il trasporto da e per Venezia”.
“Mi rifaccio alle parole del Direttore generale di Avm, Giovanni Seno, rilasciate nell’ultima intervista, che ha detto, in modo testuale: ‘un servizio migliore si può dare se aumenta la domanda di trasporto’ – continua l’esponente Pentastellata – La questione è: di quanto devono aumentare gli assembramenti e le code su vaporetti e ferry per prendere atto che la domanda è aumentata rispetto all’offerta finora allestita, evidentemente insufficiente? Se il messaggio che vogliamo dare al mondo è quello di un caos disorganizzato, senza addetti che gestiscano le code e gli utenti ammassati tra nervosismo e proteste, non mi pare un grande viatico per favorire la campagna di promozione turistica regionale appena presentata in pompa magna”.
“Anche in merito a questo aspetto, la Regione si deve attivare e Zaia deve intervenire, altrimenti, alle foto della campagna ‘Veneto land of Venice’ dovremo aggiungere, oltre ai panorami delle Dolomiti e delle città d’arte, anche i carri bestiame dei vaporetti – conclude Erika Baldin – A meno che il Presidente Zaia non intenda inserire l’assembramento al pontile, con annesso rischio di contagio, tra parolacce e spintoni, nell’offerta delle ‘one shot experience’, da far vivere agli influencer della campagna Social. Il Veneto doveva essere un territorio ‘safe’, ma queste immagini lo smentiranno in tutto il mondo”.
Written by: Redazione
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