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Sono 3,4 milioni i cittadini austriaci in viaggio durante l’estate in Italia che potrebbero essere costretti a ritardare la partenza per le decisioni del proprio Governo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Bankitalia sul terzo trimestre 2019 in riferimento al ritardo nell’apertura dei confini con l’Italia da parte dell’Austria che invece elimina i controlli alle frontiere con la Germania, il Liechtenstein, la Svizzera, la Slovacchia, la Slovenia, la Repubblica ceca e l’Ungheria.
“Se la chiusura delle frontiere è il preambolo al confronto sulle politiche europee economiche per fronteggiare l’emergenza Covid 19, siamo messi molto male”. Lo sostiene Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto e vicepresidente del Comitato delle Regioni a Bruxelles.
“Non critico né regioni, né stati che operano per salvaguardare la salute dei loro cittadini – spiega Ciambetti – ma c’è anche la salute dell’economia da difendere e a maggior ragione quando, pome nel caso italiano, i dati epidemiologici dimostrano con sufficiente certezza il raggiunto contenimento dell’epidemia e la sua regressione a livelli per altro riscontrabili in buona parte d’Europa. Il Veneto è ormai Covid-free, e mi sembra che le politiche di restrizione ai movimenti delle persone siano anacronistici e più pericolosi per l’economia, e non solo per il turismo, di quanto non si pensi. Mi auguro che la Farnesina riesca al più presto a mobilitarsi e fare in modo che vengano meno ulteriori ostacoli. Del resto, e lo sottolineo, proprio nelle prossime ore compagnie aeree del calibro di Klm o Air France riprenderanno i voli su Venezia mentre Air Dolomiti collegherà, già questa settimana, Verona con la Germania. A questo punto, non capisco perché siano chiuse le frontiere terrestri con Austria e Slovenia, mentre è impossibile per un Veneto volare su Atene mentre è facilissimo da Venezia raggiungere a prezzi competitivi con la Turkish Airlines l’aeroporto di Istanbul o quello di Smirne”.
La spesa dei turisti austriaci durante l’estate in Italia è stata – sottolinea la Coldiretti – pari ad oltre 900 milioni di euro. Si tratta – continua la Coldiretti – di una decisione preoccupante per l’Italia in quanto si tratta di un Paese confinante ma anche per l’influenza che potrebbe avere sulle decisioni di altri Paesi. In questo contesto – precisa la Coldiretti – è importante l’atteggiamento non discriminatorio della Germania che con quasi 7 milioni di viaggiatori nel trimestre estivo ed una spesa di 3,4 miliardi rappresenta la comunità di turisti stranieri piu’ numerosa nel Belpaese. I tedeschi rappresentano peraltro – conclude la Coldiretti – il 35% degli ospiti stranieri degli agriturismi italiani secondo l’Osservatorio dell’agriturismo di AgrieTour.
Written by: Redazione