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L’Assessora regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha fatto oggi, in Quinta commissione, il punto sull’emergenza Coronavirus: “Rispetto a una quindicina di giorni fa, ora i segnali sono incoraggianti, in quanto la media giornaliera dei positivi è molto bassa (tra i 20 e i 40) e stanno soprattutto diminuendo i ricoverati in terapia intensiva e infettiva”.
“In Veneto abbiamo un indice di contagio molto basso: il dato viene costantemente monitorato dal Ministero della Salute e questo ci permetterà di poter riaprire tutte le attività lunedì 18 maggio, ovviamente garantendo condizioni di piena sicurezza; stiamo aspettando, nelle prossime ore, un apposito DPCM”, ha spiegato Lanzarin, preannunciando per oggi pomeriggio un incontro con le parti sociali, ovvero sindacati e categorie economiche, per presentare le schede Inail: daranno le linee guida per la riapertura in sicurezza delle attività. “Stiamo anche studiando la possibilità di predisporre specifiche linee di indirizzo regionali”, ha aggiunto l’Assessora.
“A fronte di un numero elevato di tamponi effettuati, circa 10/11 mila al giorno, possiamo affermare che il picco importante di contagiati e ricoverati sta ormai scemando”, ha continuato l’Assessora – “I numeri stanno diminuendo anche perché l’Istituto Superiore di Sanità ha stabilito che i malati con doppio tampone negativo, ancora ricoverati, non siano più conteggiati come pazienti Covid- 19”.
La Regione Veneto sta dando esecuzione al Piano di Sanità Pubblica: ogni 20 giorni effettuazione del tampone, ogni 10 del test sierologico. “Facciamo tamponi a tutti i sintomatici, per poi allargare progressivamente il cerchio a conviventi, amici, contatti personali, allo scopo di isolare gli asintomatici” – ha informato ancora Lanzarin – “Inoltre, i tamponi vengono fatti a tutto il personale sociosanitario: ospedalieri, case di riposo, pediatrie, CEOD (servizi e supporto per disabili), nonché a quanti lavorano nelle farmacie, nelle forze dell’ordine, ai volontari. È chiaro che non possiamo fare il tampone a tutti, non abbiamo le risorse sufficienti per coprire uno screening di massa, peraltro non previsto dal Piano di Sanità Pubblico”.
L’Assessora ha anche ricordato che dal 4 maggio sono state riaperte tutte le attività all’interno degli ospedali, che erano state chiuse a metà marzo. “Tutti gli ospedali sono quindi pienamente operativi e stanno riprogrammando circa 2 milioni di prestazioni non erogate durante lo stop forzato. Anche i centri Covid stanno gradualmente tornando alla normalità: la situazione permane critica solo a Villafranca Veronese. Ma manterremo i necessari posti letto in terapia infettiva e intensiva in vista di una eventuale recrudescenza del virus in autunno”.
“E sembra che la sperimentazione sul plasma dei pazienti guariti possa garantire risultati incoraggianti: si sta portando avanti a Padova e in altri due centri in Italia” – ha rivelato Manuela Lanzarin – “Per questo, abbiamo chiesto ai 3mila guariti di rendersi disponibili a donare il sangue per raccogliere il plasma: il centro di Padova è in grado di lavorare una decina di sacche al giorno”.
“Stiamo attenzionando ospedali, case di riposo e strutture per anziani, in cui garantiamo tamponi e screening costanti: la situazione, rispetto a due settimane fa, è decisamente migliorata, ma siamo consapevoli che queste rimangono strutture molto fragili. Stiamo anche valutando l’apertura dei centri alla visita dei parenti. C’è un piano per la graduale riapertura dei centri semiresidenziali per disabili”.
L’Assessora Lanzarin ha infine ricordato che sono già state autorizzate oltre mille nuove assunzioni, tra medici, infermieri e Oss, mentre la CRITE ha autorizzato nuovi bandi di Azienda Zero per reclutare ulteriori 250 professionalità, soprattutto per potenziare gli organici dei laboratori. “E su un fabbisogno di 200 operatori socio sanitari specifici per le case di riposo, a tutt’oggi sono state autorizzate una cinquantina di assunzioni”.
Written by: Redazione