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Forte San Felice: Il Covid-19 blocca il restauro e le visite

today5 Maggio 2020 7

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La collaborazione tra enti al fine di valorizzare Forte San Felice, per promuoverne la conoscenza e per assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, continua, nonostante i rallentamenti e le difficoltà legate all’emergenza sanitaria da Covid-19. 

Prospettive di recupero del Forte. Il prossimo tavolo tecnico tra Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche per il Veneto, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Agenzia del Demanio, Comune di Chioggia e Comitato Forte San Felice si svolgerà, per via telematica, venerdì 15 maggio.

«L’emergenza sanitaria in corso ha messo un freno anche a tante attività previste per Forte San Felice – spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Veronese – dalle operazioni di restauro, che stavano coinvolgendo il portale Tirali, alle visite guidate a cura del Comitato Forte San Felice. È poi stato annullato il convegno programmato in auditorium per il 9 maggio, in concomitanza con le Giornate Nazionali dei Castelli. Il convegno, promosso dal Comune, aveva lo scopo di presentare alla cittadinanza i passi fatti fino ad oggi al fine di una valorizzazione complessiva storico e culturale dell’area, in sinergia tra molti e autorevoli enti pubblici che sarebbero intervenuti in questa giornata. Dallo storico protocollo d’Intesa denominato “Razionalizzazione e Valorizzazione di Immobili Militari presenti del Territorio Comunale” del 18 gennaio 2018 – ricorda il vicesindaco Veronese – è avvenuto il passaggio di proprietà di Forte San Felice dal demanio militare a quello lagunare, alla presenza a Chioggia del ministro Elisabetta Trenta, un’operazione che ha permesso di avviare i progetti di recupero. Poi il Ministero della Difesa, tramite il suo braccio operativo Difesa Servizi spa, ha successivamente promosso una manifestazione d’interesse per capire se ci sono degli investitori disposti a recuperare una parte del Forte, cioè il 13% ad uso turistico ricettivo, in maniera tale da poter sostenere la gestione economica. Il restante 87% dell’area sarà ad uso pubblico, con destinazione storico-museale. Un iter complesso, ma che continuiamo a percorrere con passione ed impegno per recuperare l’intero sito e restituirlo alla città».

Written by: Redazione

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