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Locali illuminati e un tavolino apparecchiato con una candela al centro.
Hanno protestato così ieri sera a Chioggia e Sottomatina i titolari di bar e ristoranti contro la decisione presa dal Governo di consentire l’apertura delle loro attività solo a partire dal 1 giugno.
140 esercenti di Chioggia, che hanno costituito un gruppo, capitanati tra gli altri da Felice Tiozzo, titolare del ristorante “La Taverna” a Chioggia , hanno già inscenato una protesta collettiva affiggendo sulle vetrate dei loro locali la scritta: Chiudesi attività per fallimento imposto causa nuovo decreto.
“Noi rimaniamo anche chiusi – ha spiegato Felice Tiozzo – ma dobbiamo essere sostenuti economicamente, altrimenti molti di noi non riapriranno più. L’amministrazione destini una parte dei fondi che ha a disposizione, sospendendo fino a fine anno le tasse locali, come la Tari, la Cosap, l’Imu e altre. Il nostro comparto è vitale per lo sviluppo turistico della città. Senza di noi non ci sarebbe la Sagra del Pesce, senza di noi non ci sarebbe la Marciliana. Abbiamo abbassato le saracinesca subito dai primi di marzo e siamo contenti per i risultato che abbiamo raggiunto, ma adesso abbiamo di lavorare, altrimenti ci sostengano davvero, non solo a parole“.
Written by: Redazione