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La Giunta comunale, riunitasi a Mestre, ha preso atto dell’indirizzo del sindaco di costituirsi parte civile nel procedimento in corso contro due ragazzi che nel 2015 prelevando indebitamente una gondola di proprietà comunale misero a repentaglio la propria sicurezza costringendo la Polizia locale a intervenire.
Era il 20 agosto 2015 quando una coppia di fidanzati di 23 anni lui, originario della provincia di Pordenone, e 24 lei, originaria della città di Lecco, decisero di impossessarsi di una gondola da traghetto di proprietà del Comune di Venezia prelevandola dalla stazione di San Tomà ipotizzando di potersi fare un giro in Canal Grande. Purtroppo i due ragazzi, improvvisatisi gondolieri senza aver alcuna esperienza, si sono ritrovati alla deriva e la Polizia locale dovette intervenire per riportarli rapidamente in salvo visto che l’imbarcazione, in quel momento, si trovava in una zona non illuminata del Canal Grande a ridosso di una curva. Messi in sicurezza, i due giovani vennero accompagnati negli uffici della Questura di Venezia e qui denunciati per i reati di furto e condotta pericolosa per la navigazione. L’iter giudiziario in questi anni ha portato la Procura della Repubblica di Venezia a emettere, lo scorso settembre, un decreto di citazione diretta nei confronti dei due ragazzi nel quale veniva avvisato il Comune di Venezia, in qualità di parte offesa, della facoltà di costituirsi parte civile nel procedimento penale per ottenere, nel caso in cui venisse accertata la responsabilità dei due ragazzi, il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale derivante dalla loro condotta. “Una facoltà della quale oggi la Giunta ha voluto avvalersi – commenta l’assessore all’Avvocatura Civica Paolo Romor – affinché resti ben chiaro che chiunque venga in città pensando di trasgredire le regole troverà questa Amministrazione pronta a difenderla in tutte le sedi opportune. Nessun giustizialismo, solo una forte propensione educativa nei confronti soprattutto dei giovani”.
“La gondola non è una semplice imbarcazione, ma rappresenta un vero e proprio simbolo della tradizione veneziana – commenta il consigliere delegato alle tradizioni Giovanni Giusto – Ognuna di loro racconta una storia, che parte dal maestro d’ascia che la realizza su misura per chi andrà poi a governarla fino ad arrivare alle decorazioni e ai fregi che le rendono pezzi unici in tutta la Laguna. La decisione assunta dalla Giunta vuole essere un segnale chiaro per ribadire che la nostra Venezia deve essere rispettata e che nessuno può pensare che questi atteggiamenti si possano compiere restando impuniti. Da quando la Legge italiana ha istituito il Daspo urbano, grazie al grande e importante lavoro della Polizia locale, abbiamo fatto in modo che ben 370 persone venissero allontanate dalla Città per essersi macchiate di comportamenti non consoni al decoro e alla sicurezza. Quello che deve passare è che non abbiamo più intenzione di far finta che nulla accada: non consentiremo più che qualcuno si tuffi dai nostri ponti, faccia il bagno nei nostri canali, giri in abbigliamento non consono per le nostre calli, o addirittura pensi di fare un pic nic in piazza San Marco o un caffè con un fornello da campeggio ai piedi del Ponte di Rialto. Tutto questo, come il gesto di rubare una gondola, offende Venezia e tutti i suoi abitanti e le crea un danno di immagine a livello internazionale. Chiedano scusa i due ragazzi in questione, dimostrino di essere sinceramente pentiti di quello che hanno fatto, si mettano a disposizione della città per risarcire moralmente il danno creato e, al di là di quello che stabilirà la giustizia, potranno dire di aver saldato il loro conto con Venezia”.
Plauso alla decisione della Giunta arriva anche dall’associazione dei Gondolieri di Venezia che, per voce del suo presidente Andrea Balbi, commenta: “Dispiace sempre quando leggiamo di giovani ragazzi che non capiscono la gravità dei loro gesti. Pensare di rubare una gondola e condurla lungo il Canal Grande è come pensare che un ragazzino senza patente prenda una macchina e la guidi su strada. Ne va della sicurezza di tutti e, anche in quell’occasione, l’intervento della Polizia locale ha evitato incidenti. A noi gondolieri è già capitato tre volte negli ultimi tre anni di essere chiamati dalle Forze dell’Ordine perché le nostre gondole venivano sottratte dai loro attracchi da improvvisati vogatori che poi non sapendole condurre si trovavano alla deriva. Un vero e proprio pericolo per la navigazione e soprattutto un danno materiale alle gondole che solamente dopo tanti anni, se si è fortunati, viene ristorato. Speriamo ora che, anche grazie a questa importante decisione della Giunta, chiunque pensi di fare queste bravate sappia di non restare impunito. Le gondole sono oggetti preziosi, non solo economicamente, perché sono il nostro luogo di lavoro e rappresentano Venezia nel mondo. Chiunque compie questi atti offende tutti noi”.
Written by: Redazione
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