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«Oggi siamo qui per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e tutti coloro che furono uccisi e subirono la deportazione. Ma la giornata della Memoria non serve solo a commemorare un periodo fatto di discriminazione e morte, avvenuto 75 anni fa, bensì a farci ricordare come ancora oggi esistano tante piccole, a volte grandi, discriminazioni, verso chi ci sembra diverso da noi, atteggiamenti che rischiano di trasformarsi in odio e antisemitismo, se non fermati subito. Giusto una settimana fa abbiamo reso omaggio con due nuove pietre d’inciampo a Giusto Grego e Giulio Bergo Oro, oltre alla prima pietra posata l’anno scorso per Guido Lionello. Mentre oggi a Venezia il Prefetto Zappalorto conferisce la medaglia d’onore agli insigniti alla memoria, fra i quali il chioggiotto Sante Amelio Boscolo Chio. A tutti loro e agli altri concittadini che furono deportati, va il nostro pensiero».
Così ha parlato il sindaco Alessandro Ferro, in occasione delle celebrazioni di oggi in Piazzetta XX Settembre, che sono proseguite poi al monumento ai caduti in Corso del Popolo e in biblioteca, dinanzi alla targa commemorativa ai chioggiotti internati che persero la vita nei campi di concentramento, dove è stata letta una poesia e ricordato dal nipote la storia di uno degli internati, Giovanni Bullo. Presenti alla commemorazione anche il presidente del consiglio comunale Endri Bullo, la consigliera regionale Erika Baldin, assieme alle autorità Civili e Militari, alle associazioni Combattentistiche e d’Arma e ad alcuni alunni delle scuole
Nello stesso momento, nella sede della Prefettura di Venezia, il prefetto Vittorio Zappalorto ha consegnato ai familiari di Sante Amelio Boscolo Chio, in sua memoria, la medaglia d’onore prevista dalla legge del 27 dicembre 2006 in favore dei cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Così l’assessore Daniele Stecco, presente alla cerimonia a Ca’ Corner: «Oggi più che mai, in un mondo con equilibri politici incerti, dove la guerra purtroppo esiste ancora in diversi Paesi, dobbiamo fermarci e riflettere su cosa sta accadendo, per ricordare gli errori del passato e per evitare che possano ripetersi. La ricorrenza del Giorno della Memoria e cerimonie come la consegna delle medaglie d’onore, non sono solo dei modi per onorare e ricordare chi ha lottato per la libertà del nostro Paese, ma soprattutto per non dimenticare le loro gesta, a volte pagate con la stessa vita. Mi ricordo di alcuni racconti di mio nonno – prosegue l’assessore Stecco – anche lui deportato in campo di concentramento insieme a suo fratello, perché lottavano a fianco dei partigiani e oggi: nel mio piccolo, vorrei ricordare le loro azioni, insieme a quelle di tantissimi altri, per ringraziarli di averci regalato la libertà. Partecipare alla consegna della medaglia d’onore di Sante Amelio Boscolo Chio è un doveroso omaggio che la nostra città fa nei confronti di un uomo che nella vita ha sempre lottato: prima per la libertà del nostro Paese durante la guerra e poi per il bene comune, vivendo attivamente la politica locale, perché credeva nella democrazia. È un nostro dovere, quindi, trasmettere alle nuove generazioni quei valori, quelle azioni eroiche per non dimenticarle, perché la pace non è una cosa scontata ed occorre preservarla grazie alla diffusione della memoria.
Written by: Redazione
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