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Nel corso della seduta del 29 luglio scorso, il Consiglio comunale ha adottato all’unanimità la variante urbanistica che amplia le attuali destinazioni d’uso previste dal Piano Regolatore Generale (PRG) comunale: si vanno così a differenziare le attività che potranno essere ospitate nell’intero compendio di Forte San Felice (presidio militare fino al 1979), al fine di una valorizzazione complessiva storico e culturale dell’area, in sinergia tra molti e autorevoli Enti pubblici.
Parte del sistema difensivo storico lagunare, Forte San Felice rappresenta una delle più interessanti testimonianze storiche ed architettoniche della città di Chioggia. Il Castello della Luppa, ovvero l’edificio più antico del complesso, sullo zoccolo basamentale riporta l’incisione MCCCLXXXV (1385).
«La base di partenza che ha dato il la all’iter per un uso pubblico di questo inestimabile monumento storico, architettonico e paesaggistico, è stata la stipula del protocollo d’Intesa denominato “Razionalizzazione e Valorizzazione di Immobili Militari presenti del Territorio Comunale” del 18 gennaio 2018 – ricorda il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro – sottoscritto tra il Comune di Chioggia, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Agenzia del Demanio. A seguito di questo protocollo è avvenuto poi il passaggio di proprietà di Forte San Felice dal demanio militare a quello lagunare, alla presenza a Chioggia del ministro Elisabetta Trenta, un’operazione che ha permesso di avviare i progetti di recupero»
«Sempre in collaborazione con tali enti, nei successivi tavoli tecnici il Comune si è impegnato a realizzare tutte quelle attività di propria competenza per la valorizzazione urbanistica dell’area, come la variazione urbanistica adottata in Consiglio – aggiunge il vicesindaco e assessore all’ambiente Marco Veronese – che apre alle destinazioni d’uso commerciali e turistico-ricettive per gli edifici più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero, lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettive. Tra questi ultimi rientrano ad esempio il portale del Tirali, il nucleo più antico del castello della Luppa, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca. La variante, che si riferisce ad un ambito di 174.043 mq totali, comprende anche la valorizzazione della vasta oasi naturalistica, con l’individuazione dei percorsi di collegamento del Forte con l’area a bosco, con la diga della bocca di porto e con la spiaggia di Sottomarina. Continuiamo a lavorare, insieme agli altri enti, ai Ministeri e al Comitato cittadino Forte San Felice, per mettere in atto le prossime attività propedeutiche all’uso pubblico di Forte San Felice».
Per portare a compimento la variante, nei prossimi giorni verrà pubblicata all’albo pretorio comunale (anche on line) e presso gli uffici competenti per la raccolta di eventuali osservazioni o contributi, che verranno valutati in sede di approvazione, sempre attraverso il voto del Consiglio Comunale di Chioggia.
Il Protocollo d’Intesa, ricordiamo, ha già permesso di iniziare i lavori, con la pulizia dai rifiuti abbandonati, lo sfalcio della vegetazione invasiva che ha occupato ampie aree anche edificate e riportate alla luce (grazie soprattutto all’impiego del contributo assegnato dal FAI), ma il più importante tra tutti è stato l’inizio del restauro del Portale del Tirali da parte del Consorzio Venezia Nuova, per conto del Provveditorato alle opere Pubbliche del Triveneto, Portale che rischiava un degrado irreversibile, in quanto il tetto era crollato in più punti. Tali lavori, inoltre, rappresentano il primo impiego delle risorse accantonate per le misure di compensazione del MOSE.
Written by: Redazione