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Il traffico merci generato dagli scali portuali di Venezia e di Chioggia nel primo trimestre dell’anno raggiunge quota 6.814.166 tonnellate con una flessione del -4,14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base annuale la fluttuazione si stempera e cambia di segno: le 27.222.890 tonnellate registrate tra aprile 2018 e marzo 2019, infatti, rappresentano un risultato in crescita del +1,11% rispetto all’anno precedente.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, commenta:
“Nel primo trimestre 2019 i traffici dei porti veneziani, che sono scali a vocazione principalmente industriale, hanno risentito della flessione della produzione che ha interessato l’economia italiana nell’ultimo trimestre del 2018. Il rallentamento dell’economia nazionale e la riduzione degli ordini ha significato, infatti, una minore importazione di materie prime e ridotte esportazioni di prodotti finiti verso i paesi extra-UE attraverso il gateway portuale veneziano. Parte della flessione registrata è anche conseguenza delle difficoltà che sta subendo l’Autorità di Sistema Portuale nel poter programmare al meglio un calendario definito di escavi manutentivi e ciò determina con ogni evidenza criticità per quanto concerne il pescaggio. Su base annuale, la leggera flessione del primo trimestre viene comunque assorbita dagli ottimi risultati del 2018, tanto che il dato anno su anno rimane in campo positivo facendo segnare un +1,11% rispetto all’anno precedente. Confidiamo che la ripresa degli indicatori di produzione, che hanno registrato da gennaio 2019 una lenta ripresa, possa riflettersi sulla movimentazione merci già a partire dal prossimo trimestre”.
Entrando nel dettaglio, i dati relativi al primo trimestre del porto di Venezia riportano una flessione del -5,8% sulle tonnellate complessivamente movimentate a livello trimestrale e una crescita del +1,2% su base annuale (26.093.508). Particolarmente buono il dato relativo ai traffici industriali che crescono negli ultimi 12 mesi del +18,3% (3.935.759).
Nello specifico della tipologia delle merci, si registra un calo rispettivamente del -4,7% e del -16,4% nella movimentazione di rinfuse liquide – perlopiù prodotti petroliferi e chimici – e di rinfuse solide – che comprendono prodotti alimentari, metallurgici e materiali di costruzione –. I valori, su base annuale, sono da aggiornare con un +2% per le rinfuse liquide (9.252.446 t) e con un -1,8% per le rinfuse solide (7.031.561 t).
Vanno meglio le merci in colli, che crescono nel trimestre di riferimento del +2,4% e del +2,8% su base annua (9.809.502 t).
La movimentazione di container cala del -3,6% su base trimestrale ma aumenta del +2,7% su base annnuale raggiungendo un valore di 626.882 TEU. Analizzando il dato trimestrale, si osserva come la diminuzione dei contenitori interessi solo quelli vuoti mentre quelli pieni di merci in entrata e in uscita risultano in aumento.
Anche il trasporto passeggeri riporta dati in flessione su base trimestrale ma una buona tenuta sui 12 mesi. Calano del -36,2%, ad esempio, i crocieristi ma il trend annuale vede un valore di +7,1% con 1.569.610 passeggeri di cui 1.330.213 “homeport” (dunque contati due volte all’arrivo e alla partenza) e 239.397 “transits” (conteggiati una sola volta). Stabile a livello annuale anche il movimento di passeggeri locali e dei traghetti (207.554 passeggeri) che, pure, presenta una flessione del -7,7% su base trimestrale.
Written by: Redazione