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Si sta per concludere il primo mese della primavera meteorologica all’insegna della siccità e con valori termici mediamente superiori alla norma. La fine del mese è stata infatti caratterizzata da tempo stabile e soleggiato su tutta la regione con temperature che, dopo il brusco calo registrato tra lunedì 25 e martedì 26, a seguito del transito di un fronte freddo da nord, si riporteranno nel corso del weekend su valori di nuovo leggermente superiori alle medie del periodo. Sul fronte delle piogge invece nessuna novità almeno fino a fine mese; si dovrà infatti attendere la prossima settimana (prima settimana di aprile) per vedere qualche segnale di cambiamento nel regime atmosferico a grande scala in grado di apportare delle precipitazioni anche sulla nostra regione.
L’andamento meteo-climatico di marzo
Una prima sintesi meteo-climatica del mese evidenzia un andamento mensile in linea con la precedente stagione invernale, quindi caratterizzato da precipitazioni piuttosto scarse e da temperature mediamente sopra la norma. Un mese di marzo quindi insolitamente stabile, con pochi episodi perturbati, per lo più rapidi e accompagnati da modeste precipitazioni ma, in almeno due occasioni, anche da significativi seppur temporanei cali termici. Particolarmente evidente è stata la brusca diminuzione delle temperature, fino a 8-10°C in meno, registrata tra lunedì 25 e martedì 26; tale calo termico si è verificato dopo un weekend molto mite, con temperature anche superiori ai 24°C in pianura e in alcuni fondovalle prealpini e prossime ai record storici di fine marzo (relativi agli anni 2012 e 2017).
Le precipitazioni complessive sul territorio regionale, in genere non hanno superato i 30 mm in pianura e i 50 mm in montagna, risultando quindi nettamente inferiori alla norma che si aggira rispettivamente intorno ai 60 mm e agli 80 mm.
L’andamento meteo-climatico dell’inverno 2018/19
L’inverno meteorologico 2018/2019 in Veneto è risultato moderatamente siccitoso, soprattutto in pianura e mediamente più caldo della norma, specie in montagna e nei valori massimi giornalieri. Le prevalenti condizioni di stabilità atmosferica hanno infatti da un lato limitato a pochi episodi gli eventi perturbati capaci di apportare significative precipitazioni, dall’altro hanno favorito frequenti situazioni di inversione termica, in grado di mantenere temperature minime giornaliere più basse in pianura e a fondovalle piuttosto che in quota, e valori termici diurni spesso sopra la norma, specie in febbraio, a causa del buon soleggiamento e della presenza di masse d’aria relativamente miti di origine atlantica o mediterranea. In poche occasioni, intorno a metà dicembre e nel corso di gennaio, la regione è stata interessata da irruzioni fredde di origine polare che hanno riportato la colonnina di mercurio diffusamente su valori inferiori alla media.
Temperature
Le medie invernali delle temperature risultano leggermente superiori alla media nei valori minimi in montagna e nei valori massimi su tutta la regione con scarti anche di oltre 1,5-2°C in montagna. Le temperature minime in pianura risultano invece generalmente inferiori alla media (a causa delle frequenti inversioni termiche).
Rispetto agli inverni degli ultimi 25 anni, la stagione appena trascorsa si colloca, per quanto riguarda la media delle temperature minime, intorno al valore medio e in posizione centrale della classifica; per le temperature massime invece si riscontra una anomalia positiva abbastanza marcata che colloca l’inverno 2018/19 al 5^ posto tra gli inverni più caldi della serie.
Fonte: Arpav
Written by: Redazione