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“L’ennesima esposizione di altissimo livello a Palazzo Ducale, l’ennesimo esempio di come la cultura a Venezia, oggi come in passato, costituisca un linguaggio in grado di dialogare con il mondo e di innovare il panorama artistico globale”. Questo il messaggio lanciato stamattina nella Sala del Piovego di Palazzo Ducale, dove si è tenuta la presentazione ufficiale della mostra evento “Canaletto & Venezia”, organizzata dalla Fondazione Musei Civici con la collaborazione del Comune di Venezia: a partire dal 23 febbraio fino al 9 giugno nell’Appartamento del Doge si racconteranno contraddizioni e virtù del Settecento veneziano attraverso le opere di Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto.
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro, la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi e la direttrice della Fondazione Gabriella Belli, che si è occupata anche della direzione scientifica della mostra assieme al curatore Alberto Craievich: “Con questi grandi eventi vogliamo collegare Venezia al mondo – ha commentato il primo cittadino – E’ importante però recuperare i valori della nostra storia, altrimenti non serve a niente visitare un’esposizione come questa. Diventerebbe solo un’operazione nostalgica che non gioverebbe a nessuno. Canaletto – ha continuato Brugnaro – è stato rivoluzionario attraverso le sue vedute, in un’epoca in cui non c’era la fotografia. Ha raccontato la città con un’armonia incredibile, la stessa armonia che c’è ora tra città d’acqua e di terra. Perché Venezia è viva e noi stiamo lavorando affinché i giovani tornino qui. Questa grande mostra internazionale ha senso – è l’invito del sindaco – se riusciamo a cogliere di nuovo l’entusiasmo del Settecento, riprendendo quella voglia di sentirsi protagonisti, nessuno escluso. Mettiamoci insieme a rileggere la storia e a progettare il futuro, recuperiamo il ruolo di Venezia nel mondo”.
Un tema ripreso anche dalla direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi, che ha sottolineato come “Canaletto & Venezia” sia stata resa possibile anche grazie alla sinergia che si è instaurata tra l’istituzione culturale lagunare e i maggiori musei mondiali, collaborando in primis con la Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais e potendo contare su prestiti di opere provenienti da Boston, Chicago, Washington, Parigi, Londra e San Pietroburgo, oltre che da collezioni private inglesi: “La nostra reputazione sta salendo molto a livello internazionale – ha dichiarato Gribaudi – e per questo non posso che ringraziare anche il sindaco Brugnaro, vicepresidente della nostra fondazione, perché si è dimostrato un ‘uomo di visione’, ci permette di lavorare come una vera squadra”. E’ spettato invece alla direttrice Gabriella Belli e al curatore Alberto Craievich entrare nel dettaglio della mostra, che si concentra sulla figura di uno dei principali rappresentanti del Settecento, Canaletto, mettendola in relazione con quelle degli altri maestri della scuola lagunare.
Il percorso attraverso cui si sviluppa la mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni del Settecento di una nuova forma artistica che rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco: è il trionfo del colore, che prende il sopravvento sul disegno. In questo senso le vedute di Canaletto costituiscono uno dei massimi esempi dell’epoca, anche grazie alla capacità del pittore di rendere la luce elemento fondante delle 25 opere esposte a Venezia. Alcuni pezzi, di grande valore, non erano mai tornati in laguna, e ora potranno “dialogare” con altri 80 quadri (e 20 sculture) che vanno a formare un allestimento in 11 sale.
La mostra sarà visitabile dal 23 febbraio al 9 giugno seguendo gli orari di Palazzo Ducale. Il biglietto intero costa 13 euro, il ridotto 11.
Written by: Redazione
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