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Il Ministro della Difesa Trena a Chioggia per sancire il passaggio di propietá del Forte San Felice

today27 Novembre 2018 17

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Oggi la Sala Consiliare del Comune di Chioggia era gremita di Autorità civili e militari per accogliere il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. L’occasione era quella di celebrare il passaggio della titolarità di gran parte di Forte San Felice dal Demanio Militare al Demanio Marittimo Lagunare, che è di competenza del Ministero delle Infrastrutture. Il passaggio ufficiale era già avvenuto lo scorso 16 ottobre a Mestre presso la sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia.

«Ringrazio il Ministro Elisabetta Trenta di essere oggi a Chioggia – ha detto in apertura il Sindaco Alessandro Ferro –, ringrazio anche tutti i presenti per essere qui, nella nostra “piccola Venezia”, una città che si fonda soprattutto su due economie, la pesca e il turismo non solo balneare (siamo nella top 20 delle spiagge a livello nazionale), ma anche ambientale e culturale. Oggi possiamo dire con piacere di avere a disposizione un ulteriore patrimonio da valorizzare, una perla da restituire alla cittadinanza. Forte San Felice diventerà disponibile a tutti i nostri cittadini grazie al corretto percorso che abbiamo intrapreso tra gli enti coinvolti. Ricordo in modo particolare la storica firma del Protocollo d’Intesa di valorizzazione del Forte San Felice del 18 gennaio 2018 tra Difesa, MIT, MIBAC, Agenzia del Demanio oltre al comune di Chioggia: tutti insieme uniti per valorizzare al meglio questo patrimonio, che è stato riconosciuto anche dalla campagna “I luoghi del cuore Fai”. Oggi si segna un ulteriore passo in avanti, perché Forte San Felice diventi l’icona e il simbolo della nostra città».

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta: «Saluto il Sindaco di Chioggia, Architetto Ferro e l’amministrazione comunale tutta, il Direttore del Gruppo di progetto Task Force Immobili, Brigadier Generale Gambardella, l’Ingegner Linetti del Provveditorato alle opere pubbliche, e tutti coloro che hanno dato il loro contributo per la realizzazione di questo progetto. La valorizzazione, la dismissione e la razionalizzazione degli immobili militari rappresenta uno dei principali obiettivi del mio mandato ministeriale che ho illustrato nelle Linee Programmatiche del Dicastero. Si tratta di un processo che in questi anni ha conosciuto un’accelerazione a seguito dell’adeguamento dello strumento militare alle nuove esigenze operative delle Forze armate e alla conseguente, tendenziale contrazione di personale militare.

Un processo che negli anni a venire consentirà, da un lato, di ridurre in modo significativo il numero degli immobili non più necessari alle Forze armate e quindi, di fatto, di ridurne in modo strutturale i costi di gestione; e dall’altro di “sprigionare” importanti risorse che potranno essere utilizzate sia per reperire risorse finanziarie per la Difesa sia per soddisfare, nel contempo, esigenze di altre articolazioni dello Stato e di Enti locali e territoriali.

La cerimonia odierna rappresenta uno dei risultati concreti della riflessione su questo tema, che la Difesa ha avviato da tempo su tutto il territorio nazionale, per dare una risposta concreta alle richieste degli amministratori locali, in accordo con le singole realtà economico-sociali e con gli interessi strategici delle Forze armate e del Paese.

Oggi a Chioggia, come in altre realtà locali italiane, si compie un’opera proficua di razionalizzazione delle risorse. La cessione, frutto di un protocollo sottoscritto il 18 gennaio 2018 da Difesa, MIT, MIBAC, Comune di Chioggia e Agenzia del Demanio, consentirà il trasferimento di un’ampia aliquota del Forte San Felice al MIT e quindi alla città, per consentirne l’uso pubblico.

La Difesa, da parte sua, manterrà l’uso della parte residua del complesso per la valorizzazione e la successiva gestione economica per il tramite di Difesa Servizi S.p.A..

Il protocollo rientra in un programma di razionalizzazione voluto dal Ministero della Difesa avvalendosi di una Task Force appositamente costituita che ha ridotto in modo significativo il numero delle infrastrutture non più necessarie alle Forze armate, rendendole disponibili per altre finalità.

Oggi sono moltissime le infrastrutture già cedute dalla Difesa: richieste dagli Enti locali ai sensi del cd. federalismo demaniale; alienate a seguito di apposita attività di valorizzazione, svolta in sinergia con l’Agenzia del Demanio e con i Comuni interessati per l’attribuzione di una destinazione urbanistica “civile” in luogo di quella “militare”; infrastrutture destinate ad utilizzo dual use, per soddisfare contestualmente esigenze militari e civili.

Molta strada è stata fatta e molta bisogna ancora farne, affinché il riutilizzo intelligente degli immobili pubblici possa diventare elemento trainante per la crescita dei territori e volano per l’occupazione, laddove le funzioni pubbliche vengono esercitate con chiarezza, trasparenza ed unicità d’indirizzo.

Autorità civili e militari, l’intento del Dicastero rimane quello di cercare le soluzioni più idonee per riconsegnare al territorio le risorse che la Difesa non utilizza più. Si tratta di beni comuni e quindi della collettività. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per realizzare questo progetto».

Dopo l’intervento del Ministro Trenta è seguita la proiezione del video su Forte San Felice, con un’introduzione e una ricostruzione storica a cura del Presidente del Comitato Forte San Felice Erminio Boscolo “Bibi”, che ha ricordato che questo patrimonio storico e ambientale di inestimabile valore racchiude tra le sue mura quasi 650 anni di storia e che ogni momento ci ha lasciato delle testimonianze. Il Gen. Giancarlo Gambardella (Min. Difesa) è entrato nel merito della progettualità e del rilancio del Forte San Felice per lo sviluppo della Città di Chioggia, ricordando che una parte degli immobili sarà gestita da Difesa Servizi spa che emetterà, in collaborazione con gli altri enti coinvolti, un bando per lo sviluppo di nuove realtà turistico ricettive, mentre l’87% della superficie totale del Forte è destinata ad uso pubblico. Il Generale poi ha preso l’impegno personale di far tornare a Chioggia la lanterna del vecchio faro di Forte San Felice, ora ricoverata al Museo della Marineria di Cesenatico, ma tutt’ora disponibile alla Difesa.

Il Vicesindaco e Assessore al Demanio Marco Veronese ha ringraziato tutti i presenti e ha sottolineato che: «C’è ancora tanto lavoro da fare, ma siamo sulla strada giusta. È un gioco di squadra tra diversi Enti e, nonostante non sia un percorso facile, in questi anni l’amministrazione si è spesa affinché potessero arrivare i primi risultati previsti dal Protocollo d’Intesa».

Roberto Linetti, Provveditore alle Opere Pubbliche del Triveneto, ha ricordato che dal 16 ottobre 2018 le parti in blu (vedi mappa) sono, sia come gestione che come manutenzione, del Demanio Marittimo, ma il lavoro di indagine sui terreni e di progettazione è iniziato già un anno fa. Il finanziamento di 7 milioni per le opere di compensazione del Mose, di cui l’area di Forte San felice fa parte, si divide in: 2 milioni da impegnare subito in opere urgenti, per mettere in sicurezza le parti strutturalmente degradate, mentre i restanti 5 per la gestione pubblica in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e il Polo Museale del Veneto.

Written by: Redazione

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