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Cosa vuol dire essere volontario nella Protezione Civile? Lo hanno raccontato ieri sera presso la loro sede in via del Boschetto i tre volontari della sezione di Chioggia Lucio Ganzerla, Gimmi Doria e Fiorenzo Apriceno, che in settimana, con i colleghi della sezione di Cona e Cavarzere, sono stati ad Agordo, Alleghe, Caprile e Rocca Pietore ad aiutare la popolazione colpita dal maltempo, coordinati poi sul posto dal Centro Operativo Comunale (COC) del Comune di Alleghe, in collaborazione con le forze dell’ordine.
Nel bellunese hanno trovato acqua, fango e distruzione, ma anche tanta umanità, dignità e voglia di ricominciare. Lucio Ganzerla, che è nella Protezione Civile clodiense da circa dieci anni: «È stata un’esperienza molto dura, abbiamo lavorato tanto a spalare acqua, fango e detriti dalle case. Ho visto tanta distruzione, ma anche i sorrisi delle persone di montagna, nonostante avessero perso il tanto o poco che avevano».
Gli fa eco Gimmi Doria, volontariato da circa un anno: «Ho detto subito di sì, ho preso ferie per andare, ma sono contentissimo. Vedere la gente così… mi veniva da piangere. Si cercava di raccogliere quello che era rimasto, ma era tutto da buttare, con fango fino a sopra il soffitto dei piani bassi delle case, acqua, detriti che ti domandi come siano entrati… La televisione ti mostra una cosa, ma dal vivo è tutta un’altra esperienza. Se arrivasse un’altra chiamata, ripartirei subito».
Fiorenzo Apriceno: «Finché ero lì mi tornava sempre in mente una frase che ci era stata detta ai corsi di formazione e cioè che fare volontariato nella protezione civile vuol dire “prima, durante e dopo”. Quando eravamo lì sul posto infatti pensavo al perché non ci fossero state tante vittime raffrontate al disastro che abbiamo visto. La risposta è nella prevenzione: la gente era stata avvisata di restare in casa, nei piani alti e di non andare in strada: era stato dato l’allarme, ecco perché. Essere volontario serve anche a questo, ad informare la gente, si evitano tanti rischi».
Prevenzione e informazione agli abitanti è stata fatta anche a Chioggia nei giorni di acqua alta e piena dei fiumi, come ricorda Leo Marchesan, il responsabile della sezione Protezione Civile di Chioggia: «Fortunatamente l’emergenza a Ca’ Pasqua, nello specifico a Punta Gorzone, è rientrata, ma eravamo pronti ed attrezzati con sacchi, tubi e motopompe, che siamo addestrati a saper gestire anche al buio per le situazioni di emergenza».
«Ringrazio a nome di tutta l’Amministrazione Comunale i volontari della Protezione Civile – ha commentato il sindacoAlessandro Ferro – che per giorni hanno seguito con attenzione e professionalità, a stretto contatto con la Polizia Locale e le altre forze dell’ordine, la situazione del maltempo nella nostra città, per poi, ad emergenza conclusa, partire per le zone più colpite della nostra regione».
Le prossime iniziative? Oltre ad essere a disposizione per nuove chiamate nel bellunese, la Protezione Civile ha intenzione di portare avanti il “Progetto Scuola”, che coinvolge con successo le classi degli istituti clodiensi da circa due anni, con lezioni a misura di ragazzo sul volontariato e come comportarsi nelle emergenze come alluvioni, terremoti e incendi.
Ad oggi i volontari della sezione clodiense sono 38. Come diventare volontario nella Protezione Civile? È necessario fare richiesta scritta all’ufficio protocollo comunale, poi si verrà convocati per un colloquio e sarà successivamente necessario seguire un corso di formazione di due fine settimana. La formazione comunque continua anche una volta entrati nel gruppo. Info: volontari.pc@chioggia.org
Written by: Redazione
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