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Si è svolta stamattina a bordo del veliero Goletta Verde, ormeggiato in piazza Vigo a Chioggia, la conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio di Legambiente alla presenza di: Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, Endri Bullo, presidente del Consiglio Comunale del Comune di Chioggia e di Sara Ancona, Arpav, biologa marina del Centro veneto acque marine e lagunari.
Su undici campionamenti effettuati lungo le coste del Veneto, in corrispondenza delle foci di fiumi e nei pressi di scarichi di depuratori, soltanto uno è risultato fuori dai limiti di legge, ovvero la foce del Po delle Tolle, a Porto Tolle, in località Barricata, in provincia di Rovigo.
Su dieci prelievi effettuati in provincia di Venezia, tutti sono risultati entro i limiti di legge: a Chioggia, in località Isola Verde, alla foce del fiume Brenta; a Cavallino Treporti, in località Punta Sabbioni, alla spiaggia presso Punta Sabbioni, al punto di uscita della laguna, alla fine del lungomare Dante Alighieri e alla spiaggia a sud del fiume Sile; a Lido di Jesolo, alla foce del fiume Piave, a Eraclea Mare, alla spiaggia presso laguna del Mort, a Caorle, alla spiaggia presso piazza Marco Polo, e Porto Falconera, alla bocca di Porto Falconera, e alla Spiaggia della Brussa, alla foce del canale dei Lovi.
Salute delle acque e depurazione, corretta informazione ai bagnanti (anche attraverso la cartellonistica in spiaggia), presenza delle plastiche in mare e nelle spiaggie, attenzione allo smaltimento degli olii esausti: sono tutte tematiche importanti, all’attenzione di più soggetti.
«Quella scattata da Goletta Verde è una fotografia puntuale che, senza volersi sostituire ai controlli ufficiali, punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari. Il problema dell’inquinamento alle foci di fiumi e torrenti è diffuso e spesso li trasforma in fogne a cielo aperto. Ci piace pensare che un giorno questi luoghi possano tornare ad essere balneabili e soprattutto non presentino più le criticità che, in alcuni casi, si presentano da anni, rischiando di compromettere tutto il sistema depurativo di una regione – dichiara Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde – Purtroppo la mancata depurazione affligge ancora in maniera drammatica il nostro Paese ma è arrivato il momento di dire basta ad ogni forma di alibi, è necessario intervenire immediatamente anche per non incorrere ulteriormente nelle multe che sono a carico della collettività, come quella che siamo stati condannati a pagare all’Ue da 25 milioni di euro, più ulteriori 30 milioni ogni sei mesi finché l’Italia non si metterà in regola. Si tratta di soldi che si sarebbero potuti spendere diversamente, per esempio per aprire nuovi cantieri per la depurazione e realizzare sistemi efficienti e moderni, creando nuovi posti di lavoro».
«Per quanto su undici punti monitorati solo uno sia risultato fortemente inquinato, ovvero la foce del Po – commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – è necessario mantenere alta la guardia su un tema importante, spesso sottovalutato, che determina la qualità delle nostre acque. Considerando che il Parco del Delta del Po è patrimonio Unesco dell’Umanità per la sua prestigiosa riserva di biosfera Mab mondiale è opportuno lavorare a livello territoriale affinché questa realtà venga preservata e non subisca minacce da parte del comparto depurativo. Ecco perché chiediamo alla Regione e alle amministrazioni comunali, in particolar modo dell’entroterra, di non abbassare la guardia sul fronte della depurazione e di utilizzare, laddove necessario, gli strumenti repressivi previsti dalla Legge 68 del 2015 sugli Ecoreati in caso di scarichi illeciti, per esempio. Per questo Legambiente, alla denuncia pubblica sullo stato delle acque valuterà di procedere anche attraverso un’azione giuridica, presentando esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause delle criticità ancora presenti».
«La nostra Amministrazione è assolutamente in linea con questi temi – aggiunge Endri Bullo, presidente del consiglio comunale di Chioggia – e spero che in futuro possano rafforzarsi sempre di più non solo la sensibilità dell’opinione pubblica, ma anche le azioni legali da intraprendere affinché si evitino tutte quelle situazioni che possono creare dei danni sia alla persona che all’ambiente. Ho sempre visto Goletta Verde in televisione – conclude Endri Bullo – e ringrazio Legambiente di averci accolto in questa bellissima imbarcazione».
Il Comune di Chioggia ieri ha ospitato con soddisfazione il seminario di Legambiente “Le plastiche in mare e sui litorali. Problemi e proposte” a cui, fra gli altri, hanno partecipato il Sindaco Alessandro Ferro, il comandante della Capitaneria del porto di Chioggia Giuseppe Chiarelli, Tomaso Fortibuoni di ISPRA e l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin.
L’amministrazione comunale – prima della partenza di Goletta Verde di domani – firmerà con Legambiente Veneto un protocollo di intesa finalizzato a coinvolgere residenti, ospiti e operatori turistici locali in azioni di volontariato ambientale e di citizen science attraverso una serie di attività denominate “Volontari per Natura”. Alla base dell’accordo c’è la promozione e il supporto delle attività di monitoraggio effettuate dai volontari di Legambiente anche con il coinvolgimento delle scuole del territorio, la promozione di campagne utili a individuare, segnalare e georeferenziare gli scarichi sospetti spesso causa di inquinamento dei fiumi e delle coste, nonché la promozione di attività che facciano partecipare giovani e studenti con l’obiettivo di monitorare gli usa e getta e tutti i rifiuti presenti sulle spiagge.
Written by: Redazione
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